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Berlino estende le misure anti-Covid fino al 31 marzo

Il Senato di Berlino ha deciso, nella sessione di sabato, di estendere la durata delle misure anti-Covid fino alla fine di marzo, rinunciando così alla data di domenica 20 marzo che era stata individuata a livello nazionale come ultimo giorno delle restrizioni attualmente in vigore. Così come altri Länder, la capitale tedesca ha scelto un approccio cauto agli allentamenti, in considerazione dell’aumento del numero dei contagi verificatosi nelle ultime settimane.

Nonostante l’incidenza settimanale a Berlino sia comunque più bassa rispetto alla media nazionale (poco sopra i 1140 casi, contro la media di 1735 che si registrano a livello federale), il Senato ha quindi scelto di posporre il cosiddetto “freedom day” di ulteriori undici giorni.

Quali misure anti-Covid restano in vigore dal primo aprile

A partire da venerdì primo aprile, la maggior parte delle limitazioni e delle misure di sicurezza verranno abolite. Resteranno in vigore solo alcune regole di protezione di base, come l’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi di trasporto pubblico, negli ospedali e nelle case di cura e l’obbligo di test per alcune attività – fra le quali la frequenza scolastica. Potrebbe anche ridursi la disponibilità di test rapidi gratuiti per tutti i cittadini (i cosiddetti Bürgertest), che fino a questo momento sono stati fra gli strumenti principali di rilevamento dei dati relativi alla pandemia.

Queste regole sono ancora valide fino alla fine di marzo

La scelta del Senato implica il protrarsi, a Berlino, delle principali restrizioni approvate nell’ultima versione della legge sulla protezione dalle infezioni. Per esempio, le riunioni private a cui partecipano persone non vaccinate sono limitate ai membri di una sola famiglia e fino a un massimo di altre due persone appartenenti a un altro nucleo familiare. I bambini fino a 14 anni non vengono conteggiati. È ancora obbligatorio indossare la mascherina FFP2 nei punti vendita al dettaglio.


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L’accesso a ristoranti, hotel, saloni di parrucchiere, palestre, palazzetti dello sport, scuole di formazione per adulti e scuole guida è possibile con l’applicazione della regola 3G (chi non può fornire una prova di vaccinazione o guarigione, dovrà presentare un test negativo). Per club e discoteche, invece, si applica la regola 2G+ (accesso solo per vaccinati e guariti che presentino anche un test negativo. Il test è richiesto anche a chi abbia ricevuto la terza dose di vaccino).

È ancora previsto un limite al numero di partecipanti ammessi agli eventi, sia al chiuso che all’aperto, nonché un limite all’occupazione massima rispetto alla capienza totale del locale o dello spazio utilizzato. Per gli eventi normali si applica la regola 3G, per i grandi eventi, invece, si applica la regola 2G+, con esenzione dall’obbligo di presentare il test per chi ha ricevuto la terza dose. La maggior parte dei grandi eventi, inoltre, prevedono ancora l’obbligo di indossare maschere FFP2.

Non sarà possibile estendere le misure di sicurezza oltre la fine di marzo

Questi undici giorni rappresentano il periodo di transizione massimo che i Länder possono scegliere di utilizzare per rendere graduale il ritorno alla normalità. La città di Berlino ha deciso di avvalersene completamente, ma non potrebbe, in virtù dell’attuale quadro giuridico, imporre misure restrittive oltre il 31 marzo. Se la situazione dovesse tornare a peggiorare, tuttavia, una risoluzione del Bundestag potrebbe nuovamente estendere ai Länder la possibilità di introdurre regole più severe per i cosiddetti hotspot. Al momento – ha assicurato la sindaca Franziska Giffey (SPD) – a Berlino non sussiste la necessità per una regolamentazione speciale di questo genere, dal momento che la situazione delle infezioni non è particolarmente grave e le infrastrutture critiche non sono sovraccariche.

Fonte: Senato di Berlino

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