Alla scoperta del parco di Humboldthain, fra meraviglie della natura e ferite della guerra
Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)
Il parco di Humboldthain nasce come uno die tanti parchi dell’epoca nella seconda metà del diciannovesimo secolo. L’apertura coincide con il centesimo anniversario della nascita di Alexander von Humboldt, da qui il nome. In particolare, per meglio ricordare la figura dell’esploratore, viene piantumato oltre che con gli alberi tipici della regione, anche con piante esotiche europee, asiatiche, nord-americane, del Giappone e della Cina. A questo viene aggiunto un terrario all’aperto con rettili e anfibi. Un’altra delle nuove caratteristiche del parco, è l’area di quattro ettari attrezzata per il gioco dei bambini: la prima in un parco berlinese.
Le torri bunker costruite dai prigionieri di guerra e dagli studenti
L’atmosfera idilliaca non durerà a lungo: meno di cento anni più tardi, fra il 1941 e il 1942, con l’impiego di oltre tremila prigionieri di guerra, prevalentemente russi, vengono costruite due torri – bunker che si alzano per ben 42 metri sopra il livello stradale. Come altrove in città, la coppia di torri svolge più funzioni contemporaneamente. Una delle due, detta Torre L (Feuerleitturm) serve ad avvistare gli aerei nemici in avvicinamento, misurarne la velocità, l’altezza, la direzione e trasmettere tutti i dati alla seconda, la Torre G (Geschützturm) dove sono collocati i cannoni della difesa aerea.
Sotto il piedistallo di tre metri e mezzo di cemento armato, su diversi livelli, trovano posto gli alloggi per gli artiglieri, un ospedale militare, il deposito dei proiettili e il rifugio per migliaia di civili che accorrono ogni qualvolta le sirene segnalano il pericolo di un attacco. Qui, come nelle altre Flaktürme (Flak sta per Flugabwehrkanonen, ovvero cannoni antiaerei), per i lavori ausiliari di difesa, vengono impiegati i ragazzi della Hitlerjugend reclutati nel vicino ginnasio. Le loro reazioni non possono essere più diverse, fra chi ricorda un apprendistato durissimo, più severo di quanto non sarebbe stato l’addestramento nella Wehrmacht e chi si dice sollevato dal fatto che il servizio ai cannoni lo liberava dal compito in classe di latino.
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Le ferite della storia sotto una montagna di detriti
Comunque sia, le Flack dislocate qui, nel Tiergarten e nel parco di Friedrichshain non furono sufficienti ad impedire i bombardamenti alleati che fecero della città un cumulo di macerie. A guerra finita, gli artificieri, soprattutto francesi, furono a lungo impegnati ad abbattere e liberare i parchi dalle torri, ma qui nel Humboldthain dovettero affrontare la possibilità che le esplosioni e i detriti potessero danneggiare e ostruire la linea ferroviaria che passa a pochi metri in prossimità di Gesundbrunnen. Si decise così di riempire e coprire i bunker con i residui della guerra: fino al 1950 verranno riversati nel bunker 1,4 milioni di metri cubi di detriti.
La rinascita del parco di Humboldthain
Il tempo, si sa, risana ogni ferita, il parco, gravemente danneggiato, viene lentamente ricostruito, nasce a Berlino l’interesse storico per le poche tracce lasciate dal regime e dal conflitto appena trascorsi e un’associazione di volontari, con pazienza, libera le torri e uno dei bunker dai detriti.
Le torri sono accessibili tutto l’anno e la vista sulla città toglie il fiato; il bunker, dove hanno trovato alloggio alcune comunità di pipistrelli, è accessibile nei mesi estivi con una guida dell’associazione. Una volta scesi dalla collina, fra i viali accoglienti del parco, superata l’area delle piscine estive sul lato sud-ovest, si arriva al prato di croco che in questa stagione fiorisce in tutta la sua bellezza e varietà di colori e che sembra voglia trasmettere un messaggio subliminale più che mai attuale: “Mettete dei fiori nei vostri cannoni”.
Come arrivare al Humboldthain: Bahnhof Gesundbrunnen: S41; U8; Bus 128; M27. S Bahnhof Humboldthain: S1; S2; S25; S26; Bus 247.
In automobile: Digitare sul Navigatore: Hochstraße 3, 13357 Berlin, parcheggi a pagamento. Buona passeggiata