Scoperta rete di spaccio tra Olanda e Germania: tutto partito da una dj techno
Si è conclusa da poche settimane, a Berlino, un’operazione di polizia iniziata molti mesi fa, che ha condotto alla scoperta e all’eliminazione di una rete di spaccio internazionale che generava profitti milionari vendendo cocaina, ecstasy, crystal meth e altre anfetamine nella capitale tedesca, soprattutto in correlazione con la scena dei club. Il primo elemento della banda sul quale gli investigatori hanno potuto concentrarsi è una DJ techno che si esibiva nei locali di tutta Europa. I suoi guadagni più consistenti, però, non provenivano dall’attività artistica, ma dallo spaccio di stupefacenti provenienti dall’Olanda.
Tutto è partito, secondo quanto riportato dal Berliner Morgenpost, da una soffiata arrivata da un altro Land. A partire dalla prima indiziata, gli investigatori sono riusciti ad acquisire informazioni e prove su un’operazione criminale vasta e ramificata, che si sviluppava su più livelli.
L’operazione nel suo complesso ha portato a 14 arresti e al sequestro di 800.000 Euro che si sospettano provenire dalla vendita degli stupefacenti, un’arma da fuoco con munizioni, oltre a svariati chili di sostanze illecite. Ora la squadra speciale che era stata creata per l’occasione è stata sciolta.
Operazione “Convoglio”
“Konvoi”, ovvero “Convoglio” è il nome che la polizia ha dato all’operazione, dal momento che la rete di spaccio operava sempre nello stesso modo, con tre veicoli che partivano uno dopo l’altro e arrivavano a Berlino dai Paesi Bassi. La banda era organizzata in modo estremamente efficiente: i furgoni, guidati da un uomo anziano dall’aspetto estremamente discreto e atto a non destare sospetti, venivano scaricati a destinazione, in garage sotterranei nei quartieri di Mitte e Kreuzberg. Il carico veniva poi trasportato in appartamenti nelle vicinanze, appositamente affittati, dove le sostanze venivano confezionate per la vendita.
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I venditori ritiravano la “merce” presso gli appartamenti, muniti di sacche sportive o trolley, per poi spostarsi a bordo dei mezzi pubblici. Era proprio sulle metropolitane e sugli autobus che i “dettaglianti” acquistavano le sostanze pre-confezionate in dosi, destinate a essere vendute agli acquirenti finali soprattutto all’interno della scena del clubbing berlinese.
La rete di spaccio scoperta grazie alle intercettazioni e ai dati decrittati
Nel complesso, le forze dell’ordine berlinesi sono riuscite ad assistere a 17 transazioni e ad acquisire prove installando telecamere nascoste nei garage al cui interno veniva scaricato il contenuto dei veicoli. I primi quattro arresti sono stati effettuati ad aprile dello scorso anno durante una “consegna”. Successivamente, gli agenti hanno perquisito un totale di 17 proprietà in tutta la città, arrestato altri 10 sospetti e confiscato dieci veicoli usati per il traffico di droga. In questa fase dell’operazione è stato sequestrato circa un quintale di sostanze illecite, fra cui circa otto chili di anfetamine, 50 di cannabis, un chilo di crystal meth, circa otto chili di hashish, 10 di cocaina, diverse centinaia di strisce di LSD, circa 12 chili di MDMA e 24.000 compresse di XTC.
Secondo gli investigatori, sarebbe stata determinante la possibilità di decrittare i messaggi crittografati con il software olandese Encrochat, che i trafficanti utilizzavano per scambiarsi messaggi in cui parlavano apertamente di compravendita di armi e droga. Questo particolare sistema è stato decrittato da esperti olandesi e francesi all’inizio dello scorso anno, cosa che ha permesso alle autorità di diversi Paesi europei di ottenere informazioni prima inaccessibili. Proprio a partire dai messaggi di Encrochat, la polizia di Berlino è riuscita a ottenere le prime informazioni di rilievo sulla prima sospettata.
Il processo contro la DJ, che potrebbe aver ricoperto tutto sommato un ruolo minore nei traffici della banda, è ancora in corso, mentre si sono conclusi, con condanne che sommate ammontano a circa 40 anni di galera, quelli contro gli spacciatori berlinesi arrestati. Stanno ora per iniziare quelli a carico degli autisti e delle controparti olandesi della rete di spaccio, che rischiano lunghe pene detentive in caso di condanna.
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