Il movimento delle donne cattoliche Maria 2.0 ha reagito duramente allo scandalo che ha colpito Benedetto XVI in relazione agli abusi su minori nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga. Secondo le attiviste, l’ex pontefice dovrebbe rinunciare al ruolo di Papa Emerito e a tutti gli onori e i benefici connessi al suo pontificato.
Secondo il rapporto presentato la scorsa settimana nell’ambito di una maxi-inchiesta su centinaia di casi di pedofilia verificatisi a partire dalla metà degli anni ’40, l’allora arcivescovo di Monaco Joseph Ratzinger, così come i suoi successori, ha banalizzato, nascosto e ignorato volontariamente gli abusi commessi dai membri del clero, permettendo ad alcuni dei colpevoli di continuare a esercitare le proprie funzioni di cura pastorale nonostante le condanne emesse dai tribunali secolari e, almeno in un caso, nonostante il sacerdote in questione fosse stato trasferito a Monaco dopo essere già stato individuato come colpevole di abusi nella sua diocesi precedente, nel Nord Reno-Westfalia.
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Benedetto XVI nega le accuse
Benedetto XVI, in una lunga lettera pubblicata in concomitanza con il rapporto degli inquirenti, ha negato le accuse che gli vengono mosse, ma le sue obiezioni non sono state giudicate credibili.
I fatti venuti alla luce in seguito all’indagine, sostengono le donne cattoliche di Maria 2.0, non possono restare senza conseguenze tanto nelle diocesi coinvolte quanto nel corpo della Chiesta Cattolica in generale. “Per questo ci aspettiamo che Joseph Ratzinger rinunci all’uso del suo titolo papale, così come a tutte le onorificenze a esso associate”.
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