Berlino: paragonare i no vax alle vittime dell’Olocausto nelle proteste ora è reato

Polizia a una manifestazione di "Querdenker" a Stoccarda, aprile 2021 Foto: EPA-EFE/SASCHA STEINBACH

Indossare in pubblico una stella gialla con la scritta “non vaccinato” è ufficialmente vietato: lo ha fatto sapere la polizia di Berlino in una direttiva diffusa poco prima delle ultime manifestazioni contro le misure anti-Covid e il dibattito sull’obbligo vaccinale. L’abitudine di paragonare i no vax alle vittime dell’Olocausto è ormai tristemente invalsa, soprattutto fra i cosiddetti Qurdenker, e ha già spinto diversi sopravvissuti della Shoah a commentare amaramente alcune fra le più imbarazzanti manifestazioni pubbliche in questo senso.

La relativizzazione o banalizzazione dell’Olocausto, in Germania, è un tema particolarmente sentito e che le istituzioni non prendono alla leggera. Per questo, secondo una direttiva interna della polizia di Berlino, l’utilizzo improprio di simboli come la “Judenstern” – la Stelle di David che, a partire dal 1941, gli ebrei residenti in tutte zone occupate dalle forze del Terzo Reich erano obbligati a portare cucita sopra i vestiti – sarà equiparato ai reati di disturbo della quiete pubblica.

Le stelle gialle con la scritta “non vaccinato” saranno sequestrate

L’esposizione in pubblico delle stelle gialle con la scritta “non vaccinato”, quindi, è vietata e tali simboli verranno sequestrati, se utilizzati in future manifestazioni. D’altra parte, la polizia di Francoforte aveva già messo in stato di fermo un uomo che aveva manifestato con una stella al braccio e già da metà gennaio erano state date indicazioni in questo senso, rispetto all’utilizzo di simboli associabili all’olocausto in contesti pubblici correlati al dibattito sui vaccini.

A scopo precauzionale, nel documento interno della polizia – il cui contenuto è stato confermato alla BZ da un portavoce delle forze dell’ordine – è specificato che a essere vietata è esclusivamente l’esposizione di simboli esplicitamente riconducibili alla Shoah (come, appunto, la stella gialla a sei punte con una scritta all’interno) e non quella di simboli religiosi (come la semplice Stella di David).


Leggi anche:
Berlino, il parlamento inizia a discutere dell’obbligo vaccinale: oggi previste manifestazioni contrapposte

 

Paragonare i no vax alle vittime dell’Olocausto è “antisemitismo secondario”

La base legale per questa direttiva è da ricollegare all’articolo 130 del codice penale tedesco, che condanna la cosiddetta Volksverhetzung, ovvero punisce chiunque inciti all’odio, alla violenza o ad azioni arbitrarie contro un gruppo o una parte della popolazione. In base a questo articolo, a fine settembre, il tribunale distrettuale di Tiergarten ha condannato un uomo di 56 anni il quale aveva fatto circolare su Facebook un’immagine con la stella gialla contenente proprio la scritta “non vaccinato”, accompagnata dalla dicitura “Die Jagd auf Menschen kann nun wieder beginnen”, ovvero “La caccia agli esseri umani può ricominciare”.

In base a questo principio, come riportato dal Tagesspiegel, paragonare i no vax alle vittime dell’Olocausto conta come una forma di “antisemitismo secondario”, poiché banalizza la tragedia della Shoah, strumentalizzandola per un fine non correlato alla sua realtà storica.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!