Ha creato scalpore l’impietoso articolo dedicato dalla Süddeutsche Zeitung a Massimo Ferrero, imprenditore cinematografico ed ex presidente della Sampdoria, finito in manette con l’accusa di bancarotta legata al fallimento di quattro diverse società. Gli inquirenti ritengono Ferrero troppo “subdolo e astuto” per i domiciliari e per questo lo tengono ancora nel carcere di san Vittore, a Milano.
La Süddeutsche Zeitung parla delle vicissitudini giudiziarie dell’imprenditore e accenna ai 38 capi d’accusa che lo riguardano. Affronta però anche una riflessione più ampia, sui vertici del calcio italiano e sulle intemperanze di alcuni protagonisti.
Massimo #Ferrero, der Präsident von Sampdoria Genua, prägte lange Italiens Fußball. Jetzt sitzt der 70-Jährige im Gefängnis. Über einen, der zwischen Größenwahn und Realsatire taumelt. Von @OliverMeiler https://t.co/QNV4W1lHkw
— Süddeutsche Zeitung (@SZ) December 10, 2021
La Süddeutsche Zeitung su Massimo Ferrero: “Personaggi che esistono solo in Italia”
Ferrero compare sull’homepage del quotidiano tedesco con un titolo significativo: “Comprare il mondo senza soldi“. L’articolo è firmato dal corrispondente da Roma, Oliver Meiler, che non si limita a descrivere l’ex presidente della Samp, ma ne parla come uno dei tanti potenti del calcio che ne riproducono le caratteristiche e che sono cioè eccessivi, folkloristici e pronti a giocarsi tutto anche di fronte al baratro.
“Ci sono personaggi che esistono solo in Italia” specifica il giornalista tedesco, parlando di Ferrero come di una di quelle “figure dell’eterna commedia dell’arte” che popolano la dirigenza del calcio italiano. Questi personaggi sono descritti come “brillanti funamboli sull’orlo del precipizio, ubriachi degli applausi dei tifosi e barcollanti tra megalomania e satira vera e propria”.
Spunta di nuovo il nome di Silvio Berlusconi
A parte Ferrero, Meiler fa un altro nome, considerato espressione della stessa grandeur pacchiana e rutilante che l’Italia a volte esprime in ambito calcistico: Silvio Berlusconi. Il simbolo fin troppo noto di un’era, di un contesto e forse di un Paese, ma nel caso specifico anche una delle più “tradizionali” incarnazioni del potere nel calcio, tra eccessi e spregiudicatezza.
“Ma ora se ne stanno andando, uno dopo l’altro, spesso per far posto a investitori stranieri. Alcuni se ne vanno in silenzio, altri in modo rumoroso e inglorioso” scrive Oliver Meiler, di fatto legando la disavventura di Ferrero a un’epoca già avviata al capolinea.
Ferrero caricatura di se stesso: “Supera persino la parodia di Crozza”
Nell’articolo si parla di un personaggio vistoso ed eccessivo, che non riesce a pronunciare una frase senza imprecare e quindi senza farsi “bippare” in televisione, si menzionano le sue giacche di cachemire, le scarpe bianche e nere, le sciarpe di seta occasionalmente avvolte attorno alla testa. Si parla inoltre dei suoi gesti scaramantici, catturati dalle telecamere prima delle partite.
La Süddeutsche Zeitung descrive Massimo Ferrero come una caricatura di se stesso così perfetta da far impallidire ogni imitazione, anche la bellissima parodia di Maurizio Crozza. Anche perché capace, come recita il titolo, di “comprare il mondo senza soldi”, nello specifico riuscendo ad acquistare Ferrari e yacht con il denaro delle società fallite e con debiti per 200 milioni di euro.
Perché Massimo Ferrero è in carcere? L’arresto per bancarotta e reati fiscali: tutte le… https://t.co/gOePeao2DP pic.twitter.com/8DWjHFICuS
— Corriere della Sera (@Corriere) December 6, 2021
La saga di “Viperetta”, da Cinecittà alla Samp
Di Ferrero vengono menzionate anche le disavventure, le intemperanze televisive, il contegno sguaiato e sopra le righe e il soprannome, “Viperetta”. Nessuno sa esattamente come se lo sia guadagnato. Inizialmente Ferrero sosteneva che gli fosse stato attribuito da Monica Vitti, in seguito ha raccontato di doverlo invece a un costumista omosessuale conosciuto a Cinecittà, dopo che ne aveva rifiutato con violenza le avances.
Anche la sua incursione nel mondo del cinema sa di commedia paradossale: un tempo trovarobe e comparsa (ora legionario, ora bandito messicano), Ferrero ha realizzato ambizioni più concrete dopo aver sposato l’ereditiera di un grande caseificio, quando ha potuto investire in produzioni cinematografiche indipendenti. Da lì la paternità di una serie di commedie sexy e quindi un circuito di sale cinematografiche, molte dell’ex patron della Fiorentina, Vittorio Cecchi Gori. Da ultimo, la grande avventura della Sampdoria, rilevata nel 2014 accollandosi circa 15 milioni di euro di debiti.
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“Con questi personaggi, l’Italia è sempre stata un po’ più generosa”
L’analisi impietosa della Suddeutsche Zeitung continua, con Oliver Meiler che si chiede come abbia fatto, Ferrero, a farla franca così a lungo, nonostante la presenza di numerosi segnali.
La domanda è retorica e Meiler si risponde da solo, scrivendo che “con questi potenti del calcio, sognatori e fannulloni, l’Italia è sempre stata un po’ più generosa“, accettando il loro perenne muoversi tra possibile e impossibile, tra realtà e affabulazione. L’articolo si chiude con una frase emblematica dello stesso Ferrero, che di sé ama dire: “Sono nato e cresciuto a Cinecittà, dove realtà e fantasia si fondono“.
(Fonte: Süddeutsche Zeitung)
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