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Attivisti e senzatetto occupano un edificio a Mitte: potranno restarci temporaneamente

Per la prima volta da diversi anni a questa parte, il conflitto seguito all’occupazione abusiva di un edificio a Berlino si è risolto pacificamente e con un accordo – per quanto temporaneo – fra occupanti, istituzioni cittadine e proprietario dell’immobile. Sabato, una trentina fra senzatetto e attivisti dei movimenti per la casa hanno occupato un edificio semi-vuoto a Habersaathstraße 40-48, nel quartiere di Mitte e, dopo alcuni momenti di tensione, sono arrivati a un accordo temporaneo con le autorità.

Appartamenti sfitti da anni nell’edificio di Habersaathstraße

Il caseggiato in questione è un Planttenbau, il tipo di edificio prefabbricato che normalmente non si associa al centro di Berlino ma che non di rado si incontra nelle vie più a nord del quartiere. La maggior parte degli appartamenti – tutti monolocali o bilocali – sono vuoti da circa dieci anni, per un motivo preciso. L’azienda che possiede l’edificio, Arcadia Estates, ha in programma di demolirlo, per fare posto a nuovi appartamenti di lusso. Per questo, negli anni, ha spinto gli inquilini ad andarsene, anche offrendo loro somme di denaro, per poi lasciare sfitti gli appartamenti. Non è difficile, infatti, immaginare come il prezzo al metro quadro di un edificio di nuova costruzione e ben rifinito, in una zona centrale e ottimamente collegata, possa lievitare ben oltre quello attualmente pagato dai regolari affittuari del Plattenbau di Habersaathstraße, che attualmente si aggira intorno agli otto Euro netti al metro quadro.

Il distretto di Mitte, per contro, non è d’accordo con questo progetto di Arcadia Estates, poiché vuole che nel quartiere siano mantenuti i 106 appartamenti a prezzi popolari. Mentre la disputa amministrativa è in corso, diversi senzatetto e attivisti hanno occupato gli appartamenti lasciati vuoti e si sono poi apprestati a difendersi da eventuali tentativi di sgombero.


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Attivisti e senzatetto: “ingiusto lasciare alloggi vuoti se c’è chi non ha una casa”

La situazione era tesa nella giornata di sabato, quando centinaia di poliziotti hanno bloccato gli accessi alla strada, cercando di convincere gli occupanti ad abbandonare gli appartamenti. Circa 150 persone hanno manifestato per esprimere solidarietà all’azione di occupazione dell’edificio. Gli attivisti hanno esposto le proprie ragioni: in una città in cui i prezzi degli affitti lievitano rapidamente e in cui è sempre più difficile, anche per chi ha un lavoro, accedere a un’abitazione dignitosa, è inaccettabile abbattere appartamenti ancora in ottimo stato solo per poterli sostituire con altri più cari. Inoltre, la situazione dei senzatetto durante la pandemia è particolarmente precaria: costringere le persone a vivere in alloggi collettivi è potenzialmente pericoloso, mentre permettere loro di risiedere in monolocali e bilocali riduce il rischio di contagio.

Il distretto di Mitte ha trovato un accordo con i proprietari

La differenza fra questa occupazione e le tante che sono state sgomberate a Berlino negli ultimi anni sta nella risoluzione del conflitto. Secondo il sindaco di Mitte Stephan von Dassel (Verdi) è stato infatti trovato un accordo con la proprietà dell’edificio per permettere a chi non ha una fissa dimora di restare almeno temporaneamente negli appartamenti di Habersaathstraße. I termini dell’accordo prevedevano che la polizia non sgomberasse il caseggiato, a patto che gli occupanti uscissero volontariamente dagli appartamenti, per poi permetterne la redistribuzione a coloro che risulteranno essere effettivamente senzatetto. Gli attivisti hanno parlato di “successo storico” nella negoziazione per il diritto alla casa e hanno affermato che l’azione del distretto di Mitte ha creato un precedente importante in città.

Nel frattempo, la controversia fra Arcadia Estates e il distretto di Mitte è lungi dall’essere risolta. L’azienda si è offerta di costruire, oltre agli appartamenti di lusso, anche nuovi alloggi a prezzi accessibili, ma l’amministrazione locale non ha accettato e von Dassel si è detto “assolutamente contrario” alla demolizione.

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