“Easy Rider Road Show”, la rivoluzione in bicicletta – La nuova mostra del Märkische Museum
Testo e foto scattate alla mostra di Stefano Comi
“Easy Rider Road Show“, la rivoluzione in bicicletta. Martedì 9 novembre è stata presentata alla stampa una nuova mostra nel Märkische Museum, nel quartiere di Mitte, che ha per tema la bicicletta nel suo utilizzo più trasgressivo, ribelle, alternativo.
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Fotografi, fra i quali Tod Seelie, Julie Glassberg, Adam Corbett, Joeffrey Guillermard, Christophe Gateau und Denise Schmidt, hanno fermato con il loro obiettivo con curiose scene di uso estremo e inconvenzionale del mezzo a due ruote a New York, Havanna, Mexico City, Londra, Colorado, e ovviamente, nella variopinta Berlino.
Chissà perché al tema bicicletta associo inconsciamente l’immagine del Mahatma Gandhi e dei milioni di arcolai che nelle casupole dei villaggi più remoti, mossi dalle mani pazienti di uomini, donne, bambini, hanno messo prima in crisi l’industria tessile inglese e poi l’intero impero britannico, tanto da costringere il rappresentante della Corona a lasciare per sempre la penisola.
È quindi possibile lanciare con questa mostra un segnale epocale tale da mettere in crisi un’intera economia e un costume che crediamo naturale e irrinunciabile?
A Berlino ci sono circa 1500 (millecinquecento!) chilometri di tracciato destinato alle biciclette, di cui 935 esclusivo, 167 di corsia preferenziale, 91 segnalati con una striscia sulla careggiata oltre agli 86 chilometri di corsie riservate in concomitanza ai bus cittadini. A questi si sono aggiunti una cinquantina di chilometri di così detti popup, durante la pandemia (fonte: Berliner Morgenpost).
Pochi, secondo le associazioni dei ciclisti, che da tempo fanno pressione a livello politico perché anche a Berlino si raggiungano i livelli di estensione e di sicurezza presenti in altri Paesi europei, Olanda in testa, o almeno come altre città della Federazione, dove già da tempo l’uso della bicicletta nel traffico cittadino viene incentivato con percorsi, parcheggi riservati e altre raffinatezze architettoniche, come ponti per ciclisti che attraversano le arterie di traffico più intenso.
La mostra al Märkische Museum: sarà aperta da sabato 13 fino al 27 marzo 2022
Gli sforzi dei ciclisti e delle loro associazioni hanno dato già qualche frutto, visto che nella seduta del Senato di Berlino del 7 settembre 2021 è stato presentato il nuovo piano della Senatrice per l’ecologia, il traffico e il clima Regine Günther, che stabilisce le norme, la portata e gli standard per lo sviluppo dei provvedimenti in tema di circolazione delle biciclette.
La mostra nel Märkische Museum, che sarà aperta al pubblico da sabato 13 novembre fino al 27 Marzo del 2022, vuole però confrontarci con un’altra realtà e cioè il fatto che nell’ambiente della cultura alternativa la rivoluzione è già avvenuta e procede spedita su più fronti.
In tutto il mondo la bicicletta è un simbolo delle nuove avanguardie culturali
A New York e a Berlino le avanguardie della nuova cultura costruiscono, con illimitata fantasia, biciclette messe insieme con pezzi raccolti nei depositi di rottame, comunicando così un doppio segnale: la mobilità senza consumo di fossili e il riciclaggio contro la mentalità dell’usa e getta.
A New York Tod Seelie ha immortalato con le sue immagini, post-apocalittici cavalieri e cavaliere che si sfidano a colpi di lancia in un torneo, il Bike Kill, che ha luogo ogni anno al tramonto in luoghi convenuti e segreti per sfuggire allo stress della polizia. Le lance sono imbottite, nessuno si fa male.
Lo stesso fenomeno è stato fotografato a Berlino da Christophe Gateau, anche se qui per una delle tre sfide del torneo Bike Wars vale la regola di distruggere il mezzo dell’altro.
A Cuba invece, sembra che la sfida sia costruire la bicicletta più alta: Felix Ramon Guirola Cepero si lascia fotografare mentre per le vie dell’Havanna circola sul mezzo alto tre metri che lui stesso in molte ore di lavoro ha realizzato.
A Mexico City, dove alcune strade del centro cittadino vengo chiuse la domenica, la scena spetta ai membri del Chilangos Lowbike Club, i cui membri, nonostante l’aspetto truce, hanno da sempre preso le distanze dalla violenza e dalle droghe. Sulle loro biciclette li ha fotografati Jeoffrey Guillemard.
A Londra, Adam Corbett ha invece voluto riprendere giovani adolescenti che con le loro acrobazie su due ruote trovano un’alternativa agli scontri sanguinosi fa bande rivali. Per questo i giovani Mac Ferrari e Jake O’Neil hanno fondato il BikeStormz dopo aver perso il loro miglioro amico, seguiti da gruppi sempre più numerosi di giovanissimi acrobati.
Questo e altro offre la mostra dove sono esposti anche alcuni esemplari di biciclette-fai- da-te e alcuni cimeli raccolti dagli organizzatori nella fase di preparazione. Un’esposizione che vale senz’altro la pena di essere vista e che riserva alcune buffissime sorprese.
Come arrivare al Märkische Museum
U2 Märkische Museum; U8, S3, S5; S7; S9 Jannowitzbrücke. In automobile: digitare 10179 Berlin Am Köllnischen Park 5; pochi posti a pagamento nelle vie adiacenti.
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