Cittadini con pari diritti: un’esposizione sulla presenza Sinti e Rom a Berlino
Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)
L’Humboldt Forum, aperto da poco, non è un museo in più da aggiungere a quelli esistenti sulla vicina Museuminsel. I moderni locali che si aprono dietro la facciata dello storico Stadtschloss prussiano sono luogo di incontro pensato per i berlinesi e per tutti coloro che fanno visita alla città. Fra le numerose opere esposte in ordine tematico all’interno dell’esposizione Berlin Global, alcuni spazi sono liberi e a disposizione di chiunque voglia presentare un progetto significativo per la storia, l’arte, la cultura. È quanto ha dichiarato alla conferenza stampa di oggi Paul Spies, direttore della Fondazione Museo della città di Berlino e capo-curatore del Land Berlino nel Humboldt Forum, ribaltando così il concetto del passato che voleva spazi “dedicati a”, trasformandoli invece in spazi “gestiti da”. È quanto ha fatto la comunità dei Sinti e Rom, presente a Berlino da 600 anni e vittima della follia nazista, responsabile dell’eccidio di mezzo milione di appartenenti a questo gruppo in tutta l’Europa occupata.
Romani Rose, Presidente e CEO del Consiglio Centrale dei Sinti e Rom e collegato in video-conferenza, ha ricordato come sia stato difficile il percorso per il riconoscimento dell’olocausto nei confronti della sua comunità di appartenenza e di cui furono vittime molti dei suoi famigliari. Riconoscimento avvenuto solo dopo molte manifestazioni di protesta, scioperi della fame, conferenze stampa, e finalmente accettato dall’allora Cancelliere Helmut Schmidt nel 1982, confermato da Helmut Kohl nel 1985 e ribadito dal Presidente Roman Herzog nel 1997. Una svolta storica, dopo che negli anni precedenti era stato loro negato persino l’accesso agli archivi dal Ministro degli Interni bavarese nel 1970.
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Combattere gli stereotipi su Sinti e Rom
Rose e i curatori della esposizione, hanno voluto sottolineare che l’immagine di Sinti e Rom poveri, su carovane e dediti al nomadismo, è un’immagine fuorviante. La comunità ha dato al Paese artisti, manager, professionisti, soldati che si sono visti privare delle loro proprietà per essere poi deportati nei campi di sterminio. La famiglia di Romani Rose gestiva nella città universitaria di Heidelberg, una catena di sale cinematografiche.
La mostra è stata allestita in un angolo dell’esposizione Berlin Global con la collaborazione del Museo della città di Berlino che ne ha curato gli aspetti tecnici. Lo spazio che racconta la presenza di Sinti e Rom nella storia della città è visibile da subito.
Un concetto nuovo di pluralità, orgogliosamente berlinese.
Per visitare le numerose esposizioni del Humboldt Forum è bene informarsi prima sul sito ufficiale: alcune aree sono accessibili solo tramite una prenotazione in internet e limitate nel tempo.
In tutto il Forum vige l’obbligo della mascherina, il distanziamento e la regola del 2G.
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