La Cittadella di Spandau: la fortezza-museo di Berlino
Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)
Anche se qui esisteva già un insediamento slavo con fortificazioni in pietra e una torre, la storia dell’attuale Cittadella di Spandau ha in qualche modo le sue origini in Italia. Con il progressivo uso delle armi da fuoco, la fortificazione aveva infatti perso la sua efficacia e il Principe reggente, Joachim II di Brandenburgo del casato degli Hohenzollern, chiamò a corte il costruttore Italiano, per la precisione bergamasco, Francesco Chiaramella di Gandino perché adeguasse la difesa alle nuove circostanze.
Due architetti italiani per un progetto ambizioso
Chiaramella, un esperto del settore, fregiato del titolo di Cavaliere per aver partecipato al pellegrinaggio a Gerusalemme, sviluppò il primo progetto e ne diresse i lavori dal 1560 al 1578. Giudicato poco affidabile e sospettato di corruzione durante altri lavori su incarico del Kaiser Karl V, venne sostituito da un altro italiano, Rocco Guerrini Conte di Linari, toscano. Guerrini, dopo aver servito alla Corte dei Medici e aver imparato l’arte della guerra a Ferrara, aveva partecipato a numerose battaglie attraverso mezza Europa dove si era fatto una fama di esperto. Rifugiato in Francia, sposò una certa Anne de Montot, si convertì al Calvinismo e fu costretto a riparare in Germania a causa della persecuzione degli Ugonotti.
Qui, al servizio del Principe di Sassonia, diede prova del suo talento di costruttore in opere militari e civili. Caduto in disgrazia a causa della sua confessione religiosa, riparò nel Brandeburgo dove gli venne affidato il compito di portare a termine la Cittadella. Anche in questo caso, la sua esperienza e capacità ingegneristica furono determinanti a realizzare la pianta simmetrica, completamente circondata dalle acque, della fortezza munita di quattro bastioni costruiti in modo tale da poter avvistare e contrastare con il fuoco dell’artiglieria, qualsiasi aggressore in ogni direzione. Guerrini venne lautamente ricompensato per i suoi servigi, non solo con grandi somme di denaro, ma anche con proprietà nella cittadina di Spandau, lucrativi incarichi nell’industria della polvere da sparo e del sale.
Le battaglie della Cittadella di Spandau
Nonostante il genio architettonico, la cittadella non sempre fu in grado di svolgere appieno il compito per il quale era stata costruita. Durante la guerra con la Francia, il comandante consegnò la fortezza alle truppe di Napoleone senza opporre alcuna resistenza e lo stesso Bonaparte la visitò il giorno successivo. Messa in crisi dalla campagna di Russia, la grande armata era in ritirata quando, nel 1813, il generale prussiano August von Thümen assediò la truppa francese e polacca asserragliata nella cittadella.
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Non è chiaro se sia stato un colpo di fortuna o piuttosto una perfetta conoscenza delle strutture di difesa, fatto sta che il primo colpo di cannone prussiano colpì la santa Barbara di uno dei quattro bastioni. Francesi e polacchi furono costretti alla resa, ottennero però la garanzia di potersi ritirare senza rappresaglie. Alla fine del conflitto del 1871, la Juliusturm, all’interno della cittadella, venne trasformata in deposito blindato dove custodire le 1200 casse colme di monete d’oro pagate dalla Francia in riparazione dei danni di guerra.
La Cittadella di Spandau dal nazismo alla “bonifica”: oggi è sede di musei e gallerie
Un destino infelice ebbe la fortezza durante il periodo buio del nazismo. Dal 1935 infatti, furono attivati qui i laboratori di ricerca per la produzione di gas tossici, definitivamente bonificati solo nel 1976 quando iniziò la trasformazione in museo. Nel corso degli anni a venire, i musei si sono moltiplicati e oggi è possibile visitare la torre e la cittadella, la sala da parata dove sono raccolte vecchie armi e cannoni, i sotterranei con vista sulle fondamenta della fortezza e una raccolta di lapidi di un cimitero ebraico medioevale, il museo della città di Spandau, i magazzini dei viveri con 100 statue originali, fra le quali la testa di Lenin dalla statua di Friedrichshain, decapitata dopo la caduta del muro, un centro di arte moderna, una cantina dove stazionano alcune popolazioni di pipistrelli e circa quaranta atelier di artisti contemporanei.
Durante tutto l’anno la cittadella viene usata per mostre, convegni, uno storico mercatino natalizio e concerti: a giugno del 2022, corona permettendo, con Gianna Nannini.
Il ristoro: all’interno della struttura un ristorante medioevale, in alternativa la numerosa offerta di ristoranti e bistro nella vicina città vecchia.
Come arrivare alla cittadella: U7, X33.
In automobile: digitare Am Juliusturm 60, 13599 Berlin, parcheggi dietro le concessionarie di automobili.
Buona passeggiata
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