Bentrovati cari lettori del Mitte! Oggi parliamo del romanzo di David Whitehouse dal titolo “Buon Compleanno Malcolm”.
A volte capita al mattino di non aver proprio voglia lasciare il calduccio delle coperte, di non avere abbastanza coraggio, entusiasmo, convinzione per affrontare la giornata, magari perché fuori piove, o semplicemente perché qualcosa ci ha delusi, la famiglia, gli amici, la vita, il mondo. Ci sono tanti modi per rifiutarsi di vivere conformemente e tante ragioni per ribellarsi a questa scontata “normalità”. Può capitare di chiedersi, insomma: “Se questa è la vita, allora perché alzarsi dal letto?”
Quella narrata da Whitehouse è una storia molto particolare che ha per protagonista un personaggio davvero sopra le righe, uno di quelli che non mette d’accordo nessuno perché o lo si ama o lo si odia. Eroe incompreso? Folle mitomane? Accidioso irrecuperabile? Forse nessuna delle tre, o forse tutte.
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L’eroe contraddittorio di David Whitehouse
Già da bambino, seppur avvezzo a stramberie in grado di mettere in imbarazzo tutta la famiglia, Mal dimostra di possedere un’intelligenza fuori dalla norma, quella brillantezza tipica del genio che fa prevedere un fulgido avvenire. Lui però ha un’idea tutta sua di come condurre la propria esistenza. A partire dal giorno del suo venticinquesimo compleanno, chiuso in una inspiegabile e – apparentemente – immotivata ostinazione, si mette a letto deciso a non alzarsi mai più.
Tutto ciò che ne consegue, sia dal punto di vista fisico che psicologico, viene indagato attraverso un vero e proprio viaggio negli anfratti più reconditi delle pieghe e delle piaghe che questa folle scelta avrà su di lui e sulla sua famiglia.
Attorno alla sua enorme figura – non solo in senso metaforico – ruotano infatti come tanti satelliti una ragazza, un padre, una madre, un fratello, tutti tremendamente immersi nella situazione che la scelta di Mal ha determinato, ognuno diverso nel manifestare le proprie debolezze, ma tutti ugualmente succubi di una personalità ingombrante quanto l’involucro che la contiene.
Una storia profonda, intensa, stramba ma ricca di spunti di riflessione sui rapporti umani e sul reciproco condizionamento mediante scelte che sembrano essere personali, riguardare solo il singolo, ma che invece hanno conseguenze enormi su coloro con cui si interagisce.
L’Autrice dell’articolo
Maria Mazzocchia è una sociologa e musicista italiana residente a Berlino, batterista e cantante del duo Alternative-Rock I-Taki Maki, nonché autrice del romanzo corale distopico dal titolo “Come tutti gli uomini fanno“, primo classificato del Premio Letterario Metamorfosi 2020 e tra i vincitori del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea 2020 Laura Capone Editore. Lo scritto si ispira alle liriche e alle musiche delle canzoni racchiuse negli ultimi due concept album de I-Taki Maki, A Place to Leave (2018) e Misfit Children (2020). Ogni capitolo porta il nome di una canzone e si apre con il testo della stessa. Da gennaio 2021 collabora con il quotidiano Il Mitte Berlino, intervenendo con contributi sul tema dei diritti umani e curando la rubrica letteraria “Libri – I consigli del Mitte”.