Germania, fine dei test gratuiti: quanto costeranno e chi sarà esente?

fine dei test gratuiti

A partire da lunedì 11 ottobre, i test Covid necessari per accedere agli spazi e alle attività commerciali che applicano la regola 3G, in Germania, non saranno più gratuiti, se non per alcuni gruppi specifici. Se la data è nota ormai da tempo, meno chiaro è cosa accadrà dopo la fine dei test gratuiti e quali prezzi saranno applicati ai tamponi rapidi e ai test PCR. Non ci sono ancora neppure indicazioni chiare su quali certificati si debbano presentare per avere diritto al test gratuito anche nei mesi a venire. La scelta del governo, che è stata ampiamente contestata, si inserisce in una campagna di iniziative volte ad aumentare la pressione su coloro che scelgono di non vaccinarsi. Dal momento che ormai i vaccini sono disponibili per tutti e gratuiti, infatti, si è scelto di non imporre ulteriormente ai contribuenti il finanziamento dei test gratuiti per tutta la popolazione.

Fine dei test gratuiti, caos su prezzi e categorie

Sui prezzi dei test, sia rapidi che PCR, si rincorrono informazioni contrastanti. Il prezzo praticato dai fornitori alle farmacie che effettuano test rapidi e PCR varia fra i 12 e i 20 Euro, mentre l’associazione bavarese dei medici di base ha ipotizzato un costo di 35 Euro a test. Al momento, lo Stato rimborsa ai centri test circa 11,5 Euro per ogni test rapido e circa 45 per ogni test PCR. In futuro, i prezzi potrebbero essere decisi dal mercato, tenendo in conto il costo dei materiali, delle procedure di sanificazione e della manodopera.


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A essere esenti dal pagamento dei test, per il momento saranno le categorie per le quali non c’è una raccomandazione generale di vaccinazione, ma anche coloro che, pur vaccinati, devono verificare ripetutamente di non aver contratto il virus a causa delle particolari condizioni di lavoro. Nel primo gruppo rientrano, per esempio, le donne incinte e i giovani fino a 18 anni, gli studenti e tutti coloro che non possono ricevere il vaccino a causa di condizioni di salute preesistenti che lo rendono non sicuro. Al secondo gruppo appartengono i dipendenti di strutture sanitarie e case di riposo, coloro che lavorano a contatto con anziani e disabili, ma anche chi ha bisogno del test per terminare una quarantena e tornare al lavoro e chi sta partecipando a studi clinici sull’efficacia del vaccino.

In diversi comuni, inoltre, le case di riposo offrono ancora test gratuiti ai parenti dei degenti che si rechino in visita alla struttura. Questo però avviene prevalentemente nelle residenze private, a meno che non sia l’amministrazione cittadina a farsi carico dei costi (come avviene, per esempio, nella città bavarese di Norimberga).
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