La Deutsche Bahn ha annunciato un aumento delle tariffe sui treni di lunga percorrenza a partire dal 12 dicembre: i normali biglietti, così come gli abbonamenti, costeranno il 2,9% in più. Resteranno invariate solo le tariffe ridotte, nello specifico quelle note come “Sparpreis” e “Super Sparpreis” e le prenotazioni in seconda classe. Questa scelta è stata duramente contestata dalle associazioni dei consumatori, che fanno notare come una tale politica di aumenti sia in netto contrasto con l’idea di incoraggiare la mobilità sostenibile.
Associazioni dei consumatori: l’aumento delle tariffe danneggia il clima
In particolare Klaus Müller, ex ministro dell’ambiente dello Schleswig-Holstein e attualmente presidente della Verbraucherzentrale Bundesverbands (vzbv), ovvero l’ente federale che riunisce le organizzazioni dei consumatori, ha lanciato un appello al nuovo governo, sostenendo che un “governo del clima” – come è stata definita, ancor prima di essere formata, la futura coalizione che guiderà il Bundestag – abbia il dovere di impedire l’incremento dei prezzi annunciato da DB. Come è possibile, si chiede Müller, conciliare la protezione del clima con l’aumento delle tariffe di uno dei mezzi di trasporto più sostenibili per i tragitti lunghi?
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Peraltro, le intenzioni della Deutsche Bahn sono in netto contrasto con la recente proposta dei Verdi di rendere più convenienti i treni notturni come mezzo di trasporto alternativo all’aereo su tutto il continente europeo. Implementare una politica di questo genere implicherebbe evidentemente una collaborazione da parte delle grandi aziende di trasporti, inclusa la Deutsche Bahn.
Un portavoce della DB ha tuttavia fatto notare che, anche a fronte dell’aumento delle tariffe, un viaggio su un treno a lunga percorrenza ha attualmente un costo simile a quello del 2012, grazie alla riduzione dell’iva applicata nel 2020, che ha fatto passare l’imposta sui biglietti dei treni dal 19% al 7%. L’aumento, secondo l’azienda, sarebbe reso necessario dalla crisi dei trasporti dovuta alla pandemia, che ha portato al capacità dei treni a lunga percorrenza al 40%.
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