Il partito di destra radicale “Der III. Weg” (la Terza Via) ha manifestato in Baviera e in Sassonia, in vista delle prossime elezioni, con cartelli che invitavano esplicitamente all’omicidio degli oppositori politici. Le elezioni federali del 26 settembre sono le prime alle quali il partito si presenta in entrambi gli stati. “Impiccate i Verdi” è il cartello più controverso fra quelli esposti nel corso delle due manifestazioni, ma anche “Votate tedesco” ha fatto discutere e creato comprensibile preoccupazione. Il secondo cartello, va detto, sorprende meno del primo: da un partito come “Der III. Weg”, che si ispira apertamente al nazionalsocialismo, che invoca un “socialismo tedesco” e i cui militanti si aggirano con magliette che riportano la dicitura “ariano” ci si può senz’altro aspettare una tendenza al sovranismo. L’istigazione all’omicidio, per contro, stupisce più che altro per la sicurezza di non andare incontro a conseguenze.
Il partito, che ha raccolto militanti del defunto NPD ed estremisti di varie organizzazioni di estrema destra dalle posizioni spesso apertamente anticostituzionali, ha affisso i manifesti incriminati nelle città di Zwickau, Plauen, Auerbach, Werdau, Bad Düben e in altre località della valle del Mulde. In particolare nella città di Zwickau, in Sassonia, l’invito all’impiccagione degli avversari è stato affisso proprio davanti alla sede dei Verdi.
Die rechtsradikale Resterampe #DerDritteWeg hat in #München-Schwanthalerhöhe ein "Hängt die Grünen" Plakat gehängt.
Das hat die @PolizeiMuenchen gerade geerntet. /MS pic.twitter.com/RtAiSoZiaU— UnionWatch / @watch_union@mastodon.social (@watch_union) September 6, 2021
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Per la polizia sassone, il manifesto “Impiccate i verdi” non ha rilevanza penale
Il candidato locale dei Verdi a Zwickau, Wolfgang Wetzel, ha definito i cartelli di Der III. Weg “Un attacco alla democrazia e alla decenza”. Nonostante sia stata fatta una denuncia immediata alle autorità, con contestuale richiesta di rimozione dei manifesti, un portavoce dei Verdi ha fatto sapere che le forze dell’ordine non hanno, fino a questo momento, provveduto in tal senso. Le forze dell’ordine, infatti, non avrebbero riscontrato alcuna rilevanza penale nell’affissione dei manifesti suddetti, dal momento che non sarebbe chiaro il destinatario specifico del messaggio e che, secondo il pubblico ministero, non si profila una minaccia concreta.
Gli stessi manifesti sono stati invece rimossi dalla polizia a Monaco, dopo essere stati segnalati alla polizia nella giornata di lunedì, poiché considerati una violazione del paragrafo 126 del codice penale, che regola il disturbo della quieta pubblica con minaccia di commettere reati.
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