Il dibattito sull’obbligo o meno, per i dipendenti di un’azienda o di un’istituzione, di dichiarare su richiesta il proprio status vaccinale divide sindacati, imprese e opinione pubblica. Per quanto riguarda il settore dell’istruzione e dell’assistenza agli anziani, però, l’ipotesi di tale obbligo si fa sempre più concreta. C’è infatti un ampio consenso, all’interno della coalizione di governo, circa il fatto che chi lavora in scuole, asili e case di cura debba essere tenuto a comunicare al datore di lavoro se ha ricevuto o meno la vaccinazione anti Covid o se ha già contratto e superato la malattia. L’approvazione di un nuovo regolamento in merito da parte del Bundestag è attesa al più tardi per martedì.
Chi non ha ricevuto la vaccinazione potrebbe essere riassegnato
L’accordo fra CDU/CSU e SPD è arrivato dopo una lunga consultazione e sembra ora certo che il parlamento approverà la risoluzione, nonostante il parere fortemente contrario dei sindacati. A differenza di quanto succede, per esempio, in Italia per le professioni sanitarie, non si parla di sospendere chi non abbia ricevuto la vaccinazione o non possa produrre la prova di un’immunità naturale sviluppata dopo la malattia.
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Tuttavia, nell’interesse degli individui più fragili, come i bambini che non possono essere vaccinati e gli anziani ospiti delle case di cura, si potrà considerare la riassegnazione dei dipendenti non immunizzati a mansioni che non li pongano in contatto con il pubblico. Nella bozza diffusa dall’agenzia stampa dpa si parla anche della possibilità di “astenersi dall’impiegare persone non vaccinate (in alcuni settori)”.
Un eventuale risoluzione in questo senso, tuttavia, sarebbe da applicarsi non a tempo indeterminato, ma esclusivamente per la durata dello status di emergenza legato alla pandemia, che di recente è stato esteso dal governo per altri tre mesi.
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