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Caos e disorganizzazione nelle elezioni a Berlino: 13.120 voti non validi

La reale portata dei problemi di disorganizzazione nelle elezioni a Berlino sta diventando sempre più evidente, al punto che il Senato sta considerando addirittura di annullare e ripetere la giornata elettorale. La scelta di tenere molteplici votazioni, con cinque schede e sei preferenze, in concomitanza con la maratona si è rivelata disastrosa, soprattutto dal punto di vista logistico e i numerosi incidenti che si sono verificati in molti seggi della capitale stanno mettendo in imbarazzo l’amministrazione, fino a portare alle dimissioni della commissaria elettorale Petra Michaelis.

Inoltre, un’indagine della rbb ha portato alla luce la presenza di almeno 13.120 voti non validi in quasi 100 circoscrizioni. Ai votanti sarebbero infatti state consigliate schede non valide per l’elezione della camera dei rappresentanti. In un seggio elettorale a Kreuzberg, questo sarebbe accaduto a circa il 40% dei votanti.


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Il marasma logistico della giornata elettorale ha lasciato diversi operatori dei seggi completamente sopraffatti, generando lunghissime code – il che non è affatto un fenomeno comune in occasione delle elezioni in Germania – e rendendo più lunghe e laboriose del normale le operazioni di voto. A essere sotto accusa non sono solo le schede, ma anche le cabine, che in molte circoscrizioni non erano abbastanza per permettere una gestione rapida del flusso degli elettori.

Si moltiplicano inoltre i resoconti di disorganizzazione e intoppi da parte degli operatori dei seggi. L’agenzia di stampa dpa ha raccolto le dichiarazioni di alcuni di loro, scoprendo che a Charlottenburg sono state inizialmente consegnate le schede sbagliate, obbligando un operatore a correre a prendere quelle corrette nel pomeriggio, mentre a Neukölln i primi 100 elettori non avrebbero ricevuto le schede elettorali relative alle votazioni per il distretto, poiché gli operatori non riuscivano a trovare la scatola corrispondente. Anche a votazioni effettuate, i conti non tornavano e gli operatori elettorali, molti dei quali erano alla prima esperienza e il cui lavoro era ulteriormente complicato dalla necessità di rispettare le norme anti-Covid, non sono riusciti a restituire un risultato chiaro al termine del conteggio.

C’è chi chiede di ripetere le elezioni

A fronte di tutte queste irregolarità, si moltiplicano le richieste di un annullamento di una ripetizione di almeno parte delle elezioni a Berlino, ma non sarà possibile contestare ufficialmente il risultato del voto fino a quando questo sarà determinato ufficialmente, il 14 ottobre. Nel frattempo, però, i candidati che hanno perso – a un primo conteggio – in determinate circoscrizioni per una manciata di voti cominciano a manifestare segni di irrequietezza. Se il margine è sottile, infatti, un riconteggio rischia di ribaltare il risultato.

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