“Permeable Place – Fair Transitions” mostra multimediale sul Muro di Berlino
“Permeable Place – Fair Transitions” è una mostra multimediale sul Muro di Berlino, organizzata da Art up nel 60° anniversario della sua costruzione, avvenuta il 13 agosto del 1961.
Mostra multimediale sul Muro: giorni e orari
L’evento, realizzato in collaborazione con la Fondazione Muro di Berlino e il progetto fair.kiez dell’agenzia di sviluppo economico del distretto, avrà luogo dal 12 al 15 agosto presso l’area verde sul retro dell’East Side Gallery, tra tra lo Spreefenster e Mühlenstraße 78 – 80 (10243 Berlino).
Il Vernissage ci sarà giovedì 12 alle 20.00, mentre il Finissage, l’evento di chiusura, ci sarà domenica, sempre alle 20.00.
Per il resto, gli orari di apertura sono dalle 18:00 a mezzanotte, con proiezione video dalle ore 20:00 e performance a ogni ora. Venerdì 13 e sabato 14 agosto, alle 19.00 ci saranno inoltre dei dibattiti con gli autori delle opere.
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Il concept della mostra
Per quasi 30 anni il Muro di Berlino è stato il simbolo della divisione politica ed economica non solo di una città e di un Paese, ma del mondo. Dopo il suo crollo, avvenuto nel 1989, i suoi resti sono diventati la East Side Gallery, una galleria a cielo aperto che è ormai uno dei tanti volti della Berlino moderna. E questo il concetto che ha ispirato l’intera mostra.
Il progetto prende anche posizione contro i fenomeni di vandalismo che hanno colpito i murales dell’East Side Gallery, e punta a sensibilizzare l’opinione pubblica e i turisti verso un elemento così importante della cornice urbana.
Gli artisti di cui si potranno visionare le opere
Nove artisti, selezionati attraverso un bando pubblico, hanno trasformato l’ex Muro di Berlino in uno “spazio permeabile”, di qui il titolo della mostra. Il loro intento, e quello delle loro opere, è quello di preservare l’East Side Gallery come luogo della memoria e di proteggerlo delle moderne speculazioni che potrebbero spazzarla via, riscrivendo il presente sulla storia e su una testimonianza incancellabile del passato. Un fine peraltro da sempre perseguito dalla Fondazione Muro di Berlino, partner dell’iniziativa.
Tra gli artisti ci sono anche due italiani, Gabriele Nugara e Fulvio Pinna. Gli altri sono Ignasi Blanch, Suzann El-abboud, Arthur Jongebloed, Jeroen Goulooze, Regina Kelaita, Sabine Kunz e Karina Villavicencio.
L’opera di Gabriele Nugara
L’artista italiano Gabriele Nugara affronta il tema dello “sfregio” e della necessità di intervenire costantemente, in termini di restauro, su opere d’arte collocate nello spazio pubblico. Lo fa con il video “Eine Saubere Geschichte” (ESG, le iniziali), in cui Nugara prende spunto dal restauro del murale “Inno alla gioia” per presentare l’operazione come un rituale salvifico. L’attitudine dei protagonisti, l’utilizzo di detersivi, acidi, solventi, pennelli e vernici mostrano la conservazione dei monumenti “come un’amorevole cura del corpo vulnerabile della città”.
Come protagonista di “Eine Saubere Geschichte” troviamo Fulvio Pinna, autore di “Inno alla gioia” e grande sostenitore di una conservazione condivisa dell’arte esposta all’East Side Gallery, nonché della memoria ad essa associata.
Cenni sulle altre opere
Varie e diverse, ma tutte degne di interesse, sono le altre opere presentate in questa esposizione. Si va dall’appello in varie lingue e colori dello spagnolo Ignasi Blanch, affinché più nessuno al mondo sia perseguitato o discriminato in base al proprio orientamento sessuale o identità di genere, alla scultura dell’artista siriana Suzann El-abboud, che incarna la speranza in un futuro di armonia, pace e rinascita.
Si passa delle proiezioni di ombre e luci del video di Arthur Jongebloed, che ci ricordano come luci e ombre sul Muro permettessero alle guardie di confine di sparare ai fuggitivi, ai parallelismi di Jeroen Goulooze, che collega il passato ai problemi di un mondo contemporaneo segnato da disastri climatici, dal risorgere del fascismo e dalla perdita della memoria.
Regina Kelaita ha elaborato innumerevoli foto di recinzioni di tutti i tipi per una video-installazione fortemente espressiva. Sabine Kunz simula invece un completamento dell’East Side Gallery con una galleria di sculture all’aperto, sul lato ovest del Muro, simbolo di inclusione e di incontro. Karina Villavicencio, con la performance e il video “Moving Together“, mostra invece una danza di donne con un background di migrazione unite ad altre donne con un passato legato alla Germania dell’Est. Una danza che somiglia ed è un’alleanza di pace.
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