Belvedere am Pfingstenberg: la “febbre romana” di Friedrich Wilhelm IV

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Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)

Belvedere am Pfingstenberg – Fra tutti i membri della famiglia Hohenzollern, König Friedrich Wilhelm IV, fu quello che lasciò uno dei più grandi tesori artistici e architettonici distribuiti fra Berlino e Potsdam. Dopo un viaggio di studi in Italia quando era ancora principe, tornò in patria, come lui stesso ebbe a dire, con la “febbre romana”.

Iniziato il suo percorso a Genova, proseguì per la Toscana e si fermò finalmente a Roma dove ebbe modo di apprezzare l’architettura paleocristiana-medioevale. Terminò il suo viaggio dopo aver visitato Napoli, Ravenna e Venezia. Una volta re, si accinse a realizzare una serie di costruzioni delle quali disegnò personalmente i primi schizzi, lasciando ai posteri più di settemila pagine che si sono conservate fino ai nostri giorni.


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A lui dobbiamo opere come il Neues Museum in stile classicistico e neorinascimentale sulla Museuminsel; trasferitosi a Sanssouci, restaurò tutti gli interni e aggiunse all’impianto altri edifici come il Schloss Charlottenhof, i Römische Bäder, la Friedenskirche con il campanile che riproduce la torre in piazza della bocca della Verità, l’Orangerieschloss, per realizzare le facciate del quale attinse a piene mani alle architetture di Villa Doria Pamphili e Villa Medici di Roma; partecipò alla costruzione della bellissima Heilandskirche Sacrow che lui stesso disegnò e infine si dedicò alla costruzione del Belvedere am Pfingstenberg.

Il Belvedere am Pfingstenberg: un inizio difficile

Prima di lui ci aveva provato Friedrich Wilhelm II, ma i proprietari del terreno, venuti a conoscenza dei piani del reggente, fecero lievitare i prezzi del terreno in maniera spropositata costringendolo a rinunciare. Salito al trono Friedrich Wilhelm IV, il terreno era già entrato in possesso della famiglia Hohenzollern e quindi il sovrano diede inizio ad un progetto ambizioso. Secondo i suoi piani, qui avrebbe dovuto trovare posto un castello del tutto simile al Palazzo Farnese di Caprarola (da non confondere con il Palazzo Farnese di Roma) che avrebbe completato con un belvedere sul retro e un parco sul fronte con due scalinate fino alla base della collina dove aveva previsto una fontana.

Una curiosità, a Berlino il palazzo al numero 8 della Schützenstraße, a due passi dal Checkpoint Charlie, riproduce nella facciata le architetture originali della Villa Farnese di Caprarola. I lavori iniziarono con la costruzione del Belvedere e, a causa delle complesse vicende politiche del tempo, vennero interrotti più volte. Anche in questo caso, la realizzazione dei giardini venne affidata all’architetto Peter Joseph Lenné. Il progetto non venne mai portato a termine e il Belvedere nacque già con dei gravi problemi di infiltrazione d’acqua.

Il Belvedere dopo la guerra

Le cose peggiorarono dopo la divisione del Paese alla fine della seconda guerra mondiale. Alla base della collina avevano trovato alloggio ufficiali e sottufficiali dell’Armata Rossa e il Belvedere, dal quale erano ben visibili gli impianti del muro ai confini con Berlino ovest, venne dichiarato di importanza strategica, chiuso al pubblico e abbandonato al suo destino. Ormai divorato dall’umidità, invaso dalle sterpaglie, soggetto alla totale incuria e ridotto a una rovina, risvegliò l’interesse di un gruppo di giovani i quali, riuniti sotto il mantello del Kulturbundes der DDR e sostenuti da artisti e letterati, si adoperarono al completo recupero.

L’operazione riuscì, la riapertura del Belvedere avvenne pochi mesi prima della caduta del muro e l’associazione ha continuato il suo lavoro, cambiando il nome in Förderverein Pfingstberg e. V, fino ad oggi. Oltre all’imponente architettura e alla possibilità di visitare il museo al pian terreno di una delle colonnate, il Belvedere è un’attrazione per la sua funzione originale, vale a dire, poter ammirare da una posizione elevata il paesaggio circostante dove, in una giornata di cielo sereno, sono facilmente riconoscibili il centro storico di Potsdam, il Glieniker Brücke, il Belvedere del Glienicker Park, la Pfaueninsel, il profilo della torre della televisione di Alexanderplatz, la centrale della AEG di Siemensstadt e altri punti rilevanti della regione. Il Belvedere viene inoltre usato regolarmente per serate culturali, concerti, matrimoni e altri appuntamenti mondani.

Il ristoro: difficile trovare posto nelle immediate vicinanze del Belvedere senza prenotazione. Consiglio di portare qualcosa da bere durante l’escursione e cercare un ristorante altrove.

Come arrivare al Belvedere: Dalla Hbf Potsdam con il Tram 92, 96 fino alla fermata Puschkinallee e proseguire a piedi ca. dieci minuti. In automobile: Nei pressi del Belvedere non ci sono parcheggi, quindi cercare un posto libero sulla Puschkinalle e salire a piedi.
Buona passeggiata.

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