Pena di morte: dopo sette anni di “pausa” l’Arizona riprende con le esecuzioni capitali e lo fa utilizzando lo Zyklon B, un agente fumigante a base di acido cianidrico tristemente noto come “il gas di Auschwitz“, perché utilizzato anche nel famigerato campo di concentramento nazista.
Tutti i media tedeschi (ma anche quelli internazionali) hanno sottolineato questa tragica analogia.
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Robert Dunham: “Non c’è nessuno che abbia studiato la storia dell’Olocausto?”
Riportiamo solo alcuni esempi dello spazio dato dai media tedeschi alla vicenda. I quotidiani Spiegel e Tagesspiegel riportano la dichiarazione di Robert Dunham, direttore generale del Death Penalty Information Center, che ha dichiarato al Guardian: “Bisogna chiedersi cosa pensi l’Arizona per credere che uccidere delle persone in una camera a gas sia accettabile, nel 2021. Non c’è nessuno che abbia studiato la storia dell’Olocausto?”.
“I nazisti hanno usato lo Zyklon B per uccidere milioni di ebrei e altri prigionieri. Ora vuole farlo anche lo Stato americano dell’Arizona” titola il Nordkurier. “Questo gas è stato usato per l’ultima volta nei campi di sterminio nazisti” scrive Stern. “Gas nazista per le esecuzioni” titola BZ, e sulla stessa linea si muove l’emittente RTL, titolando “L’Arizona vuole giustiziare i detenuti con il gas nazista Zyklon B”.
Pena di morte: il problema è davvero lo Zyklon B?
Tuttavia, la prospettiva che i detenuti condannati a morte potrebbero essere gasati con lo Zyklon B., non aggiunge gravità o atrocità alle esecuzioni capitali che ancora hanno luogo negli Stati Uniti. L’utilizzo di un gas diverso da quello massicciamente usato nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau sarebbe forse più auspicabile? E che dire degli altri sistemi con cui vengono eseguite le pene capitali? Ce ne sono preferibili? Ce ne sono di più “umani”?
Il possibile utilizzo dello Zyklon B, che inevitabilmente produce una reazione inorridita perché ci induce ricordare uno dei periodi più bui dell’Europa, non dovrebbe farci dimenticare che la pena di morte è stata sospesa in Arizona dopo l’orribile morte di Joseph Wood.
L’uomo, giustiziato per mezzo dell’iniezione letale, morì dopo due ore di straziante agonia. Avrebbe dovuto impiegare “solo” 10 minuti a morire, ma un errato dosaggio dei farmaci usati ritardò e complicò la sua fine in modo disumano. Ma un’operazione più rapida sarebbe stata più umana? E la pena di morte può considerarsi accettabile, nel 2021, in una delle democrazie occidentali che più si propongono come modello di progresso e diritti?
Un tedesco l’ultimo a morire nella camera a gas negli Stati Uniti
Un cittadino tedesco è invece l’ultima persona ad essere stata giustiziata negli Stati Uniti in una camera a gas.
Walter LaGrand, la cui esecuzione ebbe luogo nel 1999, impiegò 18 minuti per morire, schiumando, tossendo, rantolando e tremando in preda agli spasmi. Una fine definita “orribile”, “insopportabile” e “atroce” dalla cronista dell’Arizona Daily Star Heather Urquides, testimone oculare dell’esecuzione.
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