La Berlinale è il primo grande festival al mondo a riaprire. E le realtà più piccole?

La Berlinale

La Berlinale, uno dei maggiori festival di cinema insieme a quelli di Cannes e di Venezia, riparte a partire dal 9 giugno con proiezioni pubbliche all’aperto ed è il primo grande festival al mondo a ripartire, dopo l’arresto imposto dalla pandemia.

Nel mese di marzo, i film in concorso sono stati resi disponibili in privato per i professionisti dell’industria cinematografica, e una giuria di sei registi già premiati in passato con l’Orso d’Oro ha assegnato il primo premio al film rumeno Babardeală cu bucluc sau porno balamuc“, di Radu Jude.


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Per la Berlinale, quest’anno, 10 milioni di euro in più

Il governo federale quest’anno finanzierà la Berlinale con circa 10 milioni di euro in più, come confermato all’agenzia di stampa dpa dalla ministra della cultura Monika Grütters. “Abbiamo già riservato una somma a due cifre in inverno, quando il secondo lockdown era al culmine e non potevamo sapere cosa sarebbe stato possibile di nuovo e quando” ha dichiarato Grütters.

La ministra ha inoltre aggiunto che lo forzo finanziario non è stato indifferente, ma che è ferma intenzione del governo “mandare un segnale forte in termini di politica culturale e cinematografica e rendere visibile il nuovo inizio del settore culturale“.

La Berlinale
La Ministra Monika Grütters. Di Olaf Kosinsky – Eigenes Werk, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=53976212

Quale sarà il destino dei festival e degli eventi più piccoli?

Se ovviamente il ritorno in presenza della Berlinale è una bellissima notizia, gli interrogativi al momento si spostano su realtà più piccole o molto più piccole, che non possono contare sul supporto di grandi sponsor e del governo, che normalmente finanzia per un terzo la Berlinale con circa 10.3 milioni di euro.

L’argomento non riguarda soltanto i festival cinematografici, ma tutti gli eventi culturali in generale, dai festival musicali agli spettacoli teatrali. Proprio recentemente, abbiamo parlato della protesta degli organizzatori di quarantadue festival musicali dell’Assia, che hanno dato vita al documento “Bühnen eine Bühne geben” (Dare una scena ai palchi). In questo documento vengono denunciate le carenze e le incongruenze degli aiuti stanziati e la preoccupazione relativa all’estate 2021, che potrebbe “andare persa” come la precedente.

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