Si consegna il presunto attentatore della DHL: ma è davvero lui?

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Dopo più di tre anni in cui l’azienda tedesca di consegna pacchi DHL riceveva ricatti e subiva la circolazione di pacchi esplosivi nel suo circuito, presso procura di Potsdam si è presentato il presunto attentatore.

Lo ha riferito mercoledì sera alla stampa il procuratore capo Wilfried Lehmann, aggiungendo che al momento si stanno esaminando i dati dell’uomo, che si sarebbe accusato delle azioni commesse finora ai danni della DHL. Ora sta agli inquirenti capire se chi si è consegnato sia davvero il responsabile, oppure un semplice mitomane.


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Ricordiamo che l’attentatore della DHL, che nelle e-mail inviate si firmava Omar (o One Man Army Rebel), minacciò l’azienda tra il 2017 e il 2018, chiedendo denaro e dichiarando che avrebbe fatto esplodere dei pacchi ove non fosse stato assecondato. Alle minacce seguirono i fatti, con pacchi esplosivi spediti a Francoforte sull’Oder, a Potsdam e a Berlino.

Fortunatamente in quelle occasioni non ci furono feriti, solo un’esplosione difettosa a Francoforte, con un pacco che finì per bruciare invece di esplodere, e altri casi in cui l’intuito di chi li aveva ricevuti portò la polizia ad attivarsi prima ancora che fossero aperti, come nel caso di una farmacia nel centro di Potsdam.

Da aprile la polizia stava facendo circolare la foto del presunto “Omar”, ricavata da un video girato il 22 ottobre 2020 presso un ATM di Bitcoin di uno Späti, nel distretto berlinese di Friedrichshain.

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