Märkische Ufer: una passeggiata romantica fuori dal tempo a Berlino

Foto di Stefano Comi
Märkische Ufer: Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)

Immaginiamo di dividere il nucleo storico di Berlino in quattro parti uguali, dove l’asse Nord – Sud è rappresentato dalla Sprea mentre l’asse Est – Ovest ricalca il Mühlendamm. Nel quadrante in alto a destra (nord – est) troveremo il Nikolaiviertel, profanato dai nazionalsocialisti, distrutto durante la guerra e ricostruito sulla planimetria originale a metà degli anni ottanta del secolo scorso dal governo della ex DDR. Sul lato opposto della Sprea (Nord – ovest) si trovava il salotto buono della città di Cölln, gemella speculare del primo nucleo di Berlino. In basso a destra (sud – est) nasce il Molkenmarkt che prese il nome dai sei mulini (Mühlen) che sulla Sprea servivano non solo alla macina di cereali, ma anche alla concia delle pelli e ad azionare la puleggia delle prime segherie. In basso a sinistra (Sud – ovest) troviamo la Fischerinsel (l’isola dei pescatori) che era esattamente quello che il nome descrive, un villaggio di pescatori poveri, fatto da piccole casupole che si affacciavano su minuscoli vicoli.

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Miracolosamente sopravvissuto ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, venne raso al suolo alla fine degli anni sessanta del secolo scorso per fare posto a sei palazzi di circa venti piani nella tipica architettura socialista del Plattenbau. Questo insieme che si venne a trovare all’incrocio delle vie commerciali con i porti di Stettin, sul mare Baltico, e Amburgo, sul mare del nord, acquistò via via un’importanza strategica vitale. Per questo, sulla riva opposta della Sprea, all’altezza dello Jannowitzbrücke, si rese necessaria la costruzione di fortificazioni per la difesa che si rivelarono però già obsolete alla conclusione dei lavori.

Foto di Stefano Comi

Intanto, attorno alle fortificazione erano state costruite numerose ville residenziali, giardini e, dopo varie vicende e passaggi di proprietà, spianati i terrapieni, l’area venne destinata a parco pubblico (Köllnischer Park), alla costruzione del Märkische Museum, della Marinehaus e, più tardi, del cosiddetto Bärenzwinger che ospitò dal 1939 al 2005 con fortune alterne, alcuni orsi – simbolo della città di Berlino. Il portone del Märkische Museum è di regola aperto nonostante la pandemia e all’interno del cortile si possono ammirare diversi rilievi e fregi salvati dalle rovine dei palazzi circostanti. Il parco è arricchito da alcune sculture di epoche diverse, interessanti anche alcuni palazzi in mattoni rossi che gli fanno da cornice.


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Foto di Stefano Comi

Affacciati alla Sprea, è possibile ammirare a sud il profilo del nuovo quartiere in costruzione alle spalle della east-gallery e a nord la chiusa. È passeggiando verso nord che si arriva all’angolo forse più bello e interessante del Märkische Ufer. Fra la Inselbrücke e la Roßstraßenbrücke, alcuni ingegneri olandesi nel 1681 fecero dragare il fondo del ramo secondario della Sprea e crearono un porticciolo fluviale sul quale si affacciano ancora oggi alcuni palazzi tipici dell’epoca, anche questi miracolosamente scampati alle vicende della guerra.

Foto di Stefano Comi

Interessante al n. 10, la Ermelerhaus, uno dei palazzi più vecchi di Mitte. All’altezza della Inselbrücke sono ormeggiati natanti di diverse dimensioni e con diverse funzioni che contribuiscono a far rivivere l’atmosfera affascinante di una città fluviale. Abitazione, caffè, atelier, barche a noleggio, battelli commerciali e per turisti, un’allegra armata galleggiante in un angolo nascosto della città che invita a sognare l’utopia di un’esistenza senza stress.

Foto di Stefano Comi

Il divieto di sosta su tutta la via, per altro con un traffico limitatissimo, i tavolini dei caffè e ristoranti affacciati sull’acqua contribuiscono a caratterizzare il clima romantico di uno scampolo di città fermo ad un epoca del passato e nel quale non farebbe meraviglia vedere spuntare signore in abiti di pizzo e ampi cappelli di organza, accompagnate da signori dall’aspetto austero con i baffi a manubrio e eleganti cilindri neri. Per chi vuole prolungare la passeggiata, attraversato il ponte e la Fischerinsel, si ritrova sul Mühlendamm a pochi passi dal Nikolaiviertel e dal nuovo Forum/Stadtschloß.

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Come arrivare al Märkische Ufer:
Jannowitzbrücke (consigliato): U8; S3; S5; S7; S9; Bus 300.
Märkische Museum: U2; Bus 147.
In automobile: parcheggi in abbondanza direttamente al Köllnischer Park e nelle vie adiacenti.
Buona passeggiata