In pochi pensano alla Germania come una potenza coloniale, eppure, fra il 1884 e il 1915, quello che era allora l’impero tedesco dichiarò come propria colonia, con il nome di Africa Tedesca del Sud-Ovest, gran parte di quella che oggi si conosce come Namibia. L’occupazione del territorio, ufficializzata da una dichiarazione di Bismarck, diede il via allo sterminio delle popolazioni locali, soprattutto delle etnie Herero e Nama, in quello che solo di recente è stato giustamente riconosciuto come un vero e proprio genocidio.
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A essere sterminati furono circa 65.000 Herero e 10.000 Nama, in particolare fra il 1904 e il 1908. A distanza di oltre un secolo da questo infame capitolo della storia tedesca, la Germania ha ufficialmente riconosciuto i crimini commessi e, oltre a chiedere perdono, si è impegnata a sostenere economicamente un programma di sviluppo e ricostruzione in Namibia.
Wir werden #Namibia und die Nachfahren der Opfer um Verzeihung bitten. Als Geste ihnen gegenüber stellen wir in den nächsten 30 Jahren 1,1 Mrd. bereit, zB für Landwirtschaft und Ausbildung. Wir können die Vergangenheit nicht ändern, aber gemeinsam in die Zukunft schauen. (2/2)
— Heiko Maas 🇪🇺 (@HeikoMaas) May 28, 2021
Le negoziazioni fra i due Paesi, per arrivare a un accordo su come la Germania debba compensare la Namibia per le atrocità del periodo coloniale, sono durate ben sei anni, prima di portare a una dichiarazione politica congiunta da parte di entrambi i governi. A seguito dell’accordo raggiunto, si è deciso che il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier partecipi a una cerimonia nel parlamento namibiano, nel corso della quale chiederà ufficialmente perdono a nome del Paese. Inoltre, nonostante l’accordo raggiunto non preveda una richiesta o un obbligo di risarcimento, la Germania si impegna a contribuire in ragione di 1.1 miliardi di Euro nel corso dei prossimi 30 anni a progetti di sviluppo concentrati soprattutto negli ambiti delle infrastrutture, dell’agricoltura, dell’approvvigionamento idrico e della formazione professionale delle popolazioni locali.
L’accordo raggiunto, tuttavia, non è ancora stato sottoscritto e, secondo i media namibiani, il governo potrebbe trovarsi in difficoltà nel ratificarlo, dal momento che molte delle autorità tradizionali – soprattutto quelle legate alle etnie Herero e Nama – lo trovano insufficiente e inaccettabile. A fronte di quelle che lo stesso governo tedesco ha definito “sofferenze incommensurabili”, infatti, un risarcimento di poco più di un miliardo di Euro in trent’anni è considerato non solo inadeguato, ma anche offensivo. Il capo dell’autorità Herero Vekuii Rukoro ha dichiarato “Quando il presidente Steinmeier verrà in Namibia, lo metteremo in imbarazzo”. Nel corso delle negoziazioni, la Germania ha più volte ribadito che il risarcimento non è legalmente dovuto, ma rappresenta un obbligo etico e morale.
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