Questo fine settimana, a Berlino, si sono svolte due manifestazioni di protesta contro lo sgombero di una parte dello storico spazio occupato Køpi 137, a Köpenicker Straße. Nella giornata di sabato, un corteo con circa 2400 partecipanti ha sfilato partendo da Gendarmenmarkt e arrivando a Rosenthaler Platz in modo per lo più pacifico e senza incidenti, rispettando le norme anti-Covid, con occasionali lanci di oggetti all’indirizzo delle forze dell’ordine.
Per tutta la giornata di domenica, invece, davanti all’edificio occupato si è svolto un lungo evento di solidarietà con gli occupanti, in occasione del quale è stato allestito un palco dove si sono esibite diverse band. Anche in questo caso la polizia ha monitorato la situazione, transennando il tratto di strada interessato per interdire il transito alle auto, ma senza intervenire.
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Da oltre 30 anni, il complesso di edifici su Köpenicker Straße è stato occupato da progetti abitativi autonomi, uno dei quali, il cosiddetto Køpiplatz, utilizza lo spazio accanto agli edifici per ospitare camper e roulotte nelle quali al momento abitano, a detta degli occupanti, circa 50 persone.
Proprio il “parcheggio” è ora oggetto di un’azione legale. A febbraio di quest’anno, tale spazio è stato raggiunto da un’ingiunzione di sgombero da parte di Startezia GmbH, una società con sede a Colonia che nel 2013 ha acquisito gli spazi che ospitano il Køpi 137 e il Køpiplatz nel corso di una procedura di insolvenza.
L’azione di Startezia GmbH si inserisce nel più ampio contesto degli sgomberi che, nel corso dell’ultimo anno, hanno interessato diversi spazi occupati considerati storici all’interno della sinistra radicale berlinese e tedesca in generale, come il Liebig 34 e il Meuterei. Anche in questo caso, gli occupanti contrappongono alle ragioni dei proprietari dello stabile il valore culturale e sociale dei progetti che vi hanno trovato spazio nel corso degli anni.
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