Valentina Primavera, regista del film “Una primavera“, è stata ieri sera la protagonista del secondo capitolo del ciclo “Paura non abbiamo – Combattere la violenza di genere a Berlino“, nato da un’iniziativa del Mitte e UIM Germania, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Berlino e il Comites Berlino.
L’evento è stato moderato e co-organizzato dalla nostra direttrice Lucia Conti, con il fondamentale apporto della consigliera Comites Elettra de Salvo.
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Prima dell’incontro con Valentina, sono intervenute per un saluto la Consigliera Susanna Schlein, capo dell’ufficio emigrazione e affari sociali dell’Ambasciata d’Italia a Berlino, Simonetta Donà, presidente del Comites Berlino, e Katia Squillaci, presidente UIM Germania.
L’evento, che potete recuperare interamente in questo video, ha avuto luogo in italiano, ma per gli amici tedeschi abbiamo reso disponibile la traduzione simultanea, a cura di Johannes Hampel. Nella seconda parte dell’evento le panelist hanno risposto alle domande del pubblico.
https://www.facebook.com/comites.berlinobrandeburgo/videos/130494715672707
“Una primavera”: un film difficilissimo da girare
Protagonista di questa diretta è stata, come già accennato, la regista italiana Valentina Primavera. A Berlino dal 2015, Primavera ha scelto come opera prima un documentario sull’abuso domestico che parla della sua famiglia, ma che ha lo scopo, dando voce alla madre Fiorella, di rendere visibile la violenza che si verifica ovunque, ai danni di moltissimi altre donne.
Sono state visionate anche tre clip del film, che rappresentano tre snodi fondamentali di una storia intensa, dolorosa e a tratti disorientante, perché non procede esattamente nella direzione che ci si aspetterebbe.
I conflitti sono stati ripresi nel momento in cui avvenivano, i genitori di Primavera si sono mostrati nella loro quotidianità, nelle loro debolezze, in tutte le ombre della loro interazione. E la regista si è dovuta destreggiare sul doppio filo del lavoro e della vita, facendo interagire la figlia con la professionista senza inciampare.
Durante la serata non è stato trascurato il ruolo del contesto sociale, che spesso non vede la violenza domestica e se la vede la minimizza, la considera una questione privata o addirittura la giustifica in nome di una famiglia da preservare in quanto tale, che sia funzionale o disfunzionale, pacifica o violenta, perché “la famiglia è sacra”, sempre. È per questo che una dinamica di abuso domestico ha spesso una radice collettiva.
Lisa Mazzi e Annalisa Maggiani: il contributo delle esperte
Dopo l’intervista con Valentina Primavera sono intervenute anche Lisa Mazzi, docente universitaria emerita, studiosa, ricercatrice, presidente e fondatrice dell’Associazione ReteDonne, e Annalisa Maggiani, co-fondatrice di Salutare, prima Associazione italiana in Germania per la Salute mentale, arteterapeuta e operativa come psicologa presso il Centro Inteculturale per le donne SUSI di Berlino.
Con le due professioniste abbiamo approfondito l’aspetto psicologico e sociologico degli abusi, parlando di casistiche e quindi di un problema sistemico, di complessità del processo di emancipazione, delle varie declinazioni che la violenza può avere, di violenza assistita e di alcuni degli strumenti che sono concretamente a disposizione per chi vuole fare il salto fuori dal buio tentato dalla protagonista del film di Valentina Primavera. Sono state inoltre fornite informazioni importanti sui servizi e le risorse disponibili sul territorio per le donne vittime di violenza. Li abbiamo elencati in questo articolo.
Come acquistare “Una Primavera”, di Valentina Primavera
Link per acquistare il film di Valentina Primavera:
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