La magia del Teatro Thikwa, in cui artisti disabili e non si esibiscono insieme
di Amelia Massetti (presidente di Artemisia)
Il Teatro Thikwa è “il più famoso teatro tedesco in cui artisti con e senza disabilità si esibiscono insieme” (rbb Kulturradio). Nella sua sede di Berlino e in spettacoli ospiti in tutto il mondo, Thikwa presenta performance, danza, testo e teatro musicale, senza rifuggire dalla sperimentazione.
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Il Tagesspiegel definisce il laboratorio Thikwa la base del “miracolo scenico” per il teatro e l’arte. È qui che i 44 membri dell’ensemble hanno il loro posto di lavoro. Il Teatro Thikwa lavora in particolare con le idiosincrasie personali dei suoi interpreti e cerca nuove forme di espressione oltre i confini di genere saldamente stabiliti. Nel fare ciò, collabora continuamente con artisti esterni della scena indipendente.
Nel 2018, Thikwa è stato premiato con il prestigioso Martin Linzer Theatre Prize, e nel 2019 con il Federal Theatre Prize, uno dei più importanti premi teatrali in Germania.
Thikwa viene dall’ebraico e significa: speranza.
Per il Thikwa porsi come teatro inclusivo ed essere un impulso di riflessione innovativa è fine e metodo.
Il criterio fondante del progetto è la speranza che ci possa essere un mondo in cui l’inclusione sia possibile e le differenze possano essere superate.
In tutti gli spettacoli, ma anche nel laboratorio di arti pittoriche, il messaggio che si intravede è il riconoscimento del valore delle differenze e l’opportunità di accendere i riflettori per comunicare che l’arte, in quanto tale, può essere un atto rivoluzionario, di riflessione e di impatto sociale, anche attraverso la comunicazione non verbale. Nonché un invito a far riflettere il pubblico sulla diversità e sulle discriminazioni.
In questo momento di pandemia, dopo una lunga pausa di circa tre mesi è seguita una fase di lavoro a distanza, in cui sono state create delle performance registrate da casa. Attraverso delle tracce musicali, inviate dal teatro per email o WhatsApp, i familiari o assistenti si sono improvvisati coreografi e cameramen e hanno realizzato dei videoclip rielaborati dal Thikwa, che ha trasformato il tutto in video performance artistiche visibili da un vasto pubblico.
Questo ha dato modo di sviluppare alcune metodologie e tecniche di lavoro prima sconosciute. Sono state anche inviate, attraverso WhatsApp, delle attività ed esercizi da eseguire a casa, mantenendo il contatto con i collaboratori e collaboratrici. Infine c’è stata una fase in cui alcuni membri del gruppo si incontravano su Zoom sperimentando attività in streaming: danza, canto, attività varie.
Dal mese di agosto hanno ripreso a lavorare in presenza, nel laboratorio del Thikwa, a gruppi alterni, riprendendo in parte la routine lavorativa interrotta per circa sei mesi.
Il teatro ha ripreso quindi a creare spettacoli teatrali in diretta-streaming. Un formato nuovo che permette agli artisti e alle artiste di continuare il percorso artistico-creativo e realizzare delle performance anche senza pubblico.
Ho fatto alcune domande alla direttrice di produzione Silke Stuck su “Move out loud”, il prossimo spettacolo che verrà trasmesso in diretta l’8 Aprile.
Chi è la regista e coreografa dello spettacolo Move out Loud?
La coreografa berlinese Modjgan Hashemian, che ha creato “Move out loud” (“Muoversi ad alta voce”) insieme al suo ensemble.
Ha già lavorato con persone diversamente abili in altre produzioni?
Sì. Ha già lavorato su un pezzo con l’ensemble del Theater Thikwa nel 2016: “Dance Evening 3 – Opposition”. È stata anche coinvolta come ballerina in una produzione Thikwa, “Puppetina”, nel 2008.
Qual è il significato di questo spettacolo?
“Move out loud” traccia i movimenti dei discorsi e si concentra sui punti di contatto tra corpo e linguaggio. Insieme, sette ballerini e ballerine esamineranno le gerarchie del discorso: mi danno ascolto? A quali corpi appartiene la mia voce? Perché altre persone parlano per me?
Un paesaggio di finestre che attraversa la strada invita il pubblico a ricomporre i movimenti da diverse angolazioni. Un caleidoscopio di forme corporee permette alle singole parti del corpo di parlare e alle voci di risuonare forte attraverso il testo e la trama del movimento. “Move out loud” rafforza la mano al piede, la spalla alla pancia e il collo al braccio.
Come è stato preparare lo spettacolo durante la pandemia?
È stato bello lavorare insieme dopo il distanziamento e l’isolamento causato dalla pandemia. Dato che dobbiamo fare i test rapidi ogni giorno, siamo stati in grado di lavorare insieme e di avvicinarci anche fisicamente. Le prove ci hanno dato molta energia. Un po’ di normalità in tempi instabili.
È stato facile fare i test rapidi giornalieri con gli attori e attrici del Thikwa?
Una prova veloce come quella attraverso il naso non è particolarmente piacevole, ma l’abbiamo sopportata tutti per poter provare insieme.
Come avete organizzato le diverse fasi?
Abbiamo improvvisato molto, giocato e il divertimento è stato tanto. Nello scambio tra di noi abbiamo elaborato discorsi e testi e registrato le nostre voci con il nostro compositore e musicista Oliver Doerell. Di volta in volta ci siamo dati un feedback e abbiamo elaborato insieme cosa era importante dire.
Quanti giorni di prove sono stati necessari per realizzare “Move Out Loud”?
Abbiamo provato per otto settimane.
Ha notato una differenza nella performance degli attori Thikwa durante questa fase di pandemia?
Ci siamo ispirati e ispirate a vicenda. Tutti erano entusiasti di provare di nuovo un vero spettacolo e hanno profuso in questo un grandissimo impegno!
Sicuramente è una cosa nuova fare uno spettacolo senza pubblico, ma soprattutto per gli attori e le attrici del Thikwa, per cui il pubblico è fondamentale. Come stanno reagendo a questo nuovo formato di show in streaming?
La nostra attenzione si è concentrata molto sul processo: il nostro tempo di prova e l’elaborazione dei nostri temi sono le cose più importanti per noi. In questo senso, il pubblico non è la priorità principale come lo è di solito. Naturalmente tutti noi rimpiangiamo di esibirci senza la presenza del pubblico, perché i danzatori e le danzatrici possono essere visti e sentiti in modo diverso sul palco, piuttosto che su uno schermo. Ci manca lo scambio diretto ma siamo comunque entusiasti del feedback digitale!
Ci saranno repliche dello spettacolo in presenza?
Stiamo progettando un revival di “Move out loud” in autunno. Speriamo con un pubblico dal vivo.
Informazioni sullo spettacolo
MOVE OUT LOUD
Premiere Live stream: 8.04 alle ore 20.00
Videostreaming: 9.04 – 10.04 – 11.04 – alle ore 18.00
Informazioni e biglietti
Il sito ufficiale del Teatro Thikwa
Collaboratori:
Idea/ Concetto/ Coreografia: Modjgan Hashemian
Drammaturgia: Marie Luise Würth
Scenografia: Shahrzad Rahmani
Scenografia: Holger Duhn
Costumi: Shahrzad Rahmani
Costumi di supporto: Heike Braitmayer
Musica/ Montaggio: Oliver Doerell
Danza/coreografia: Maiko Date, Kaveh Ghaemi, Merete Kaatz, Lia Massetti, Michele Meloni, Anne-Sophie Mosch, Tim Petersen
Tecnica/ Luce: Asier Solana
Produzione: Silke Stuck