Inizia il processo al medico di Berlino accusato di abusi sessuali sui pazienti

abusi sessuali

Inizia oggi, lunedì 19 aprile, il processo contro Heiko J., un medico accusato di aver abusato sessualmente di molti pazienti nel suo studio berlinese. Le accuse contro J., che è considerato uno dei massimi esperti di HIV in Germania, con un ricco curriculum di interviste sui media di tutto il mondo e conferenze internazionali, erano arrivate per la prima volta all’attenzione del pubblico nel settembre del 2019, in seguito a un’inchiesta congiunta di Buzzfeed e Vice, i quali avevano riportato le testimonianze di numerosi pazienti che avevano dichiarato di essere stati vittime di abusi sessuali e ricatti da parte del dottor Heiko J.


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Gli articoli erano stati successivamente oscurati, ma una sentenza della Corte d’Appello di Berlino ne ha nuovamente permesso la pubblicazione.

I giudici dovranno ora deliberare su quello che è già stato definito “uno dei casi #MeToo più importanti di tutta la Germania“.

Le accuse

Secondo quanto riportato nell’inchiesta condotta dai giornalisti Juliane Löffler e Thomas Vorreyer, il dottor Heiko J. avrebbe approfittato per anni della sua posizione di autorità e di potere per commettere abusi sessuali ai danni di molti dei giovani uomini che si rivolgevano al suo studio, scegliendo in particolare quelli che si trovavano in condizioni di fragilità psicologica, per esempio perché temevano di aver contratto l’HIV, o di difficoltà oggettiva, specialmente stranieri senza documenti o senza assicurazione sanitaria e che non parlavano tedesco. A questi pazienti il medico avrebbe praticato esami intimi non necessari e avrebbe preteso baci e vere e proprie prestazioni sessuali, a volte anche in cambio di farmaci.

Tramite il suo avvocato e durante un’udienza in tribunale, l’accusato ha negato tutte le accuse, sostenendo che si tratti di voci false messe in giro da concorrenti invidiosi della sua posizione di prestigio. VICE e BuzzFeed lo avrebbero anche contattato direttamente, sottoponendogli un elenco di domande alle quali il dottor J. non avrebbe risposto.

Le associazioni di attivisti: “noi sapevamo”

Alcuni attivisti berlinesi impegnati nelle campagne di prevenzione sull’HIV dicono di essere a conoscenza della situazione da molti anni. In particolare gli operatori di LABAS, un’associazione che riunisce una dozzina di gruppi LGBT attivi negli ambiti della prevenzione e dell’assistenza alle persone sieropositive, dicono di aver ricevuto diverse richieste di aiuto da parte di pazienti del dottor J. che riportavano presunti abusi sessuali già alla metà degli anni ’90.

In quelle occasioni, nessuna delle presunte vittime avrebbe voluto impegnarsi in un procedimento pubblico e le associazioni alle quali le segnalazioni erano state fatte si erano quindi limitate a sconsigliare ai propri assistiti di rivolgersi allo studio del dottor J. La situazione non è cambiata molto negli anni successivi, poiché le associazioni in questione lavorano spesso con giovani vittime di sfruttamento che non sono legalmente residenti in Germania e per le quali la protezione della privacy e l’assenza di contatti con le forze dell’ordine sono requisiti imprescindibili per poter chiedere aiuto e costruire un rapporto di fiducia.

Le prime accuse ufficiali nel 2014

La Ärztekammer di Berlino (l’associazione dei medici) aveva già iniziato a svolgere indagini su Heiko J. nel 2014, indagini che avevano portato la procura a incriminare il medico per abuso sessuale condotto approfittando di un rapporto di cura. Secondo BuzzFeed, che dichiara di aver potuto visionare documenti riservati, i reclami pervenuti alla Ärtzekammer per i presunti abusi di J. risalirebbero addirittura al 2002. Se il tribunale dovesse condannarlo, il dottor J rischierebbe l’interdizione dall’esercizio della professione medica e forse anche la detenzione.