Si sta parlando molto anche in Germania delle dichiarazioni di un funzionario dell’EMA, Marco Cavalieri, responsabile della strategia sui vaccini dell’Agenzia Europea del Farmaco.
Martedì, infatti, Cavalieri ha dichiarato al quotidiano italiano “Il Messaggero” che un legame tra i casi di trombosi verificatisi dopo la vaccinazione con Astrazeneca e il vaccino anglo-svedese esiste. “Secondo me ormai possiamo dirlo, è chiaro che c’è un’associazione con il vaccino. Non sappiamo ancora, tuttavia, cosa causi nello specifico questa reazione”. Cavalieri non ha fornito prove a sostegno dei suoi commenti, ma ha aggiunto che l’EMA potrebbe presto confermare l sue dichiarazioni.
Una pronuncia dell’EMA potrebbe arrivare a momenti
Finora l’Agenzia Europea del Farmaco ha affermato che, in base agli studi condotti, non sarebbe stato registrato un rischio di trombosi più elevato nei soggetti vaccinati. L’EMA ha tuttavia programmato una revisione del vaccino di Astrazeneca tra martedì e venerdì. La revisione è dunque ancora in corso, ma una pronuncia ufficiale potrebbe arrivare a momenti.
“Stiamo cercando di avere un quadro preciso di quello che sta succedendo”, ha dichiarato il funzionario dell’EMA al Messagero. Ha inoltre aggiunto che il tasso di casi di trombosi cerebrale nei più giovani vaccinati con Astrazeneca si è rivelato “più alto di quanto ci saremmo aspettati”.
La reazione dell’EMA
Dopo le dichiarazioni di Cavalieri l’EMA ha chiarito, martedì pomeriggio, di non aver ancora raggiunto una conclusione e ha dichiarato all’agenzia di stampa AFP che la revisione è attualmente ancora in corso. L’agenzia europea ha infine annunciato che una decisione potrebbe essere annunciata mercoledì o giovedì.
Finora, l’EMA ha raccomandato il vaccino AstraZeneca come sicuro, sottolineando che i benefici del vaccino supererebbero qualsiasi potenziale conseguenza negativa. Finora ha inoltre sempre definito. “possibile”, ma non provato, un legame causale tra il vaccino e i casi di trombosi. Cambierà qualcosa in seguito alla nuova valutazione?
Astrazeneca: un ulteriore problema per la Germania
Il quotidiano tedesco die Welt sottolinea quanto la controversa vicenda di Astrazeneca stia causando ulteriori problemi in una Germania in cui solo il 5% della popolazione è vaccinata e in cui proprio nell’azienda anglo-svedese erano state investite le speranze di poter uscire presto dal lockdown.
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Al momento, in Germania, il vaccino Astrazeneca è usato solo su persone di età superiore ai 60 anni e solo eccezionalmente sui più giovani.
Il presidente dell’associazione medici di base: “La vaccinazione non può essere una prova di coraggio”
Intanto, mentre in Germania le vaccinazioni sono iniziate in molti studi medici, lunedì il presidente dell’associazione medici di base Ulrich Weigeldt ha chiesto chiarezza sugli effetti collaterali del preparato. “La vaccinazione non deve diventare una prova di coraggio, né per i pazienti né per il medico”, ha riferito Weigeldt al quotidiano tedesco Bild.
(Fonte, Reuters)