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Un’iniziativa per espropriare Deutsche Wohnen. La ministra Giffey “non è la soluzione”

La ministra per la famiglia e presidente della SPD Franziska Giffey si è espressa contro le istanze dell’iniziativa “Deutsche Wohnen & Co. enteignen” (“Espropriare Deutsche Wohnen & Co.”), sostenendo la via dell’esproprio non sia il modo migliore di intervenire sulla situazione dell’edilizia pubblica a Berlino. La ministra, pur concordando con gli obiettivi di lungo periodo dei promotori, propone vie alternative.


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L’iniziativa lamenta da un lato la scarsa disponibilità di edilizia popolare, che spesso costringe le fasce più vulnerabili della popolazione a vivere nella paura costante di perdere l’alloggio o a spostarsi, sradicandosi dal proprio tessuto sociale, e comunque a non avere una situazione abitativa dignitosa – diritto sancito dalla costituzione tedesca. A fronte di questa situazione, Deutsche Wohnen e altre grandi aziende godrebbero, secondo i promotori del progetto, di una posizione privilegiata di monopolio sul mercato, che impedisce allo stato di compiere il proprio dovere rendendo disponibile un’edilizia popolare adeguata, per quantità e qualità, alle esigenze della popolazione.

Fotocredit: SPD Berlin/ Joachim Gern, CC BY 4.0 , via Wikimedia Commons

Giffey, pur condividendo la necessità di aumentare la disponibilità di alloggi popolari, contesta la fattibilità e la convenienza di un esproprio, poiché a fronte dei risarcimenti ingenti che lo Stato sarebbe tenuto a pagare non verrebbero costruiti nuovi immobili o appartamenti. La sua proposta è quindi orientata a un dialogo con tutte le parti in causa, dalle imprese private alle associazioni che gestiscono l’edilizia popolare e alle cooperative, e alla costruzione di nuovi alloggi e alla regolamentazione dei prezzi, piuttosto che all’esproprio di appartamenti già esistenti.

Il tema dell’emergenza abitativa è particolarmente sentito in Germania in questo momento, soprattutto a seguito della crisi che ha peggiorato la situazione dei beneficiari di sussidi statali. La questione si sta ponendo in modo sempre più netto in termini di contrasto fra il libero mercato e le politiche statali di welfare. Sul sito ufficiale dwenteignen.de si legge che la soluzione dell’esproprio si rende necessaria perché tutte le soluzioni intermedie già tentate negli anni passati non hanno dato risultati soddisfacenti in termini di disponibilità degli alloggi e protezione degli inquilini.

I fondi pubblici disponibili, ha rimarcato la ministra, devono essere utilizzati per sviluppare i quartieri urbani e migliorare la rete di trasporto pubblico.

Intanto l’iniziativa “Deutsche Wohnen & Co. enteignen” prosegue la propria campagna per la statalizzazione delle grandi società immobiliari di Berlino, che possiedono più di 3.000 appartamenti. Per arrivare a un referendum occorrono 170.000 firme, la cui raccolta inizierà venerdì. Se si raggiungesse questo numero di firmatari, il voto potrebbe tenersi in parallelo con le elezioni parlamentari alla fine di settembre.

Fonte: ©dpa

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