In un’intervista a Der Spiegel, il costituzionalista ed ex giudice costituzionale federale Udo di Fabio ha dichiarato che lordine di priorità nella somministrazione dei vaccini sarebbe anticostituzionale.
Le regole che fissano chi debba essere vaccinato per primo, infatti, sono state fissate dal Ministero della sanità e di Fabio le reputa anticostituzionali perché la Costituzione tedesca stabilisce che le materie che incidono sui diritti fondamentali debbano essere regolate esclusivamente dal parlamento.
Di conseguenza, secondo di Fabio, chi non sta ricevendo il vaccino potrebbe richiederlo di diritto, perché le attuali regole non poggerebbero su una base giuridica sufficiente.
Di Fabio, professore di diritto costituzionale all’Università di Bonn e giudice costituzionale dal 1999 al 2011, suggerisce dunque che si approdi a una legge promulgata dal parlamento, che a suo avviso dovrebbe anche disciplinare cosa fare nel caso in cui diversi vaccini fossero disponibili.
La stessa legge, suggerisce di Fabio, potrebbe anche trovare una soluzione all’eventuale problema che poche persone volessero di fatto vaccinarsi. “Si potrebbe garantire un allentamento delle restrizioni per gli immunizzati allo scopo di incentivare le vaccinazioni” suggerisce. Non è tuttavia ancora certo se e quanto gli immunizzati possano essere ancora contagiosi.
Il dibattito giuridico introduce una nuova prospettiva in quello che è un dibattito sostanzialmente medico e che è diventato economico, sociale e culturale. E di sicuro l’intervento di di Fabio creerà un dibattito che va oltre la questione meramente tecnica.
La decisione di vaccinare per prime persone di età avanzata e il personale sanitario, infatti, è una risposta urgente nata dall’altissima mortalità degli anziani, tedeschi e non solo, causata dall’incedere della pandemia. Ma anche dalla necessità di mettere al sicuro gli operatori di un sistema sanitario ormai al collasso, che hanno ormai esaurito quasi ogni energia fisica e risorsa organizzativa e che di fatto sono i soldati di prima linea in una guerra al Covid condotta negli ospedali, senza quartiere e senza sosta.