Pietro Benassi ai Servizi segreti. Il nostro ricordo dell’Ambasciatore a Berlino

Pietro Benassi
Pietro Benassi © 2018 Dario J Laganà | www.norte.it

È Pietro Benassi, Ambasciatore d’Italia a Berlino dal 2014 al 2018, il sottosegretario di Stato con delega ai Servizi Segreti. Europeista convinto e abilissimo nel fare da ponte tra il governo italiano e le istituzioni europee, nonché con il governo della cancelliera Angela Merkel, Benassi si è conquistato la massima fiducia di Giuseppe Conte nei due anni e mezzo di lavoro a Palazzo Chigi.

Già consigliere diplomatico del e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Benassi è l’uomo chiave nel recupero dei rapporti tra l’Italia, la Germania e l’Europa, fortemente compromessi nel governo a trazione leghista, e il suo ruolo è stato fondamentale nelle difficilissime negoziazioni per il Recovery plan, che hanno assicurato all’Italia 209 miliardi di euro.


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Pietro Benassi © 2018 Dario J Laganà | www.norte.it
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Quella di Benassi è una lunga carriera diplomatica, iniziata al dipartimento affari economici della Farnesina e continuata a Cuba e a Varsavia, approdando infine a Bruxelles e Washington. Prima di ricoprire il ruolo di Capo di Gabinetto delle ministre degli Esteri Bonino e Mogherini e diventare Ambasciatore a Berlino, Benassi si è trovato a gestire, come Ambasciatore a Tunisi dal 2009 al 2013, le delicatissime implicazioni seguite ai mesi convulsi della Primavera araba.

Alla guida del comparto intelligence porta quindi un’esperienza fatta di fitte e complesse relazioni diplomatiche internazionali. Le stesse che lo porteranno a ricoprire il ruolo di Sherpa nelle due grandi sfide che l’Italia affronterà nel 2021: la presidenza del G20 e del Cop26.

Il nostro ricordo dell’Ambasciatore

Dell’“era Benassi” all’Ambasciata d’Italia a Berlino abbiamo ricordi molto vividi. Uno degli aspetti che hanno colpito, al di là dei risultati raggiunti nell’ambito della relazioni bilaterali nell’articolato ambito europeo, è stato l’apertura dell’istituzione ai giovani e a nuove idee e proposte che normalmente poco si esprimono all’interno di un contesto generalmente percepito come “inaccessibile”. Questa può sembrare una piccola cosa, in rapporto al resto, ma per la comunità italiana a Berlino non era affatto un dato scontato.

In un’intervista rilasciata alla nostra direttrice Lucia Conti, accanto a una serie di riflessioni sugli equilibri nell’Eurozona e sulla cooperazione italo-tedesca nell’ambito dello scacchiere europeo, l’Ambasciatore sottolineò il suo impegno nel far percepire l’Ambasciata come strumento di servizio per le nuove generazioni emigrate a Berlino.

Nacque così il ciclo di eventi “L’Ambasciata incontra…”, in cui giovani appena arrivati a Berlino si confrontavano con altri giovani professionisti di vari ambiti, rendendo l’Ambasciata un importante luogo di incontro e networking. Ricordiamo porte aperte e interazioni frequenti con la comunità e lo stesso avvenne a supporto dell’importante relazione tra Italia e Germania, che Benassi riteneva importantissima (“Per l’Italia la Germania non è un partner importante, è un partner essenziale“).
In questo senso la cooperazione bilaterale venne infatti non solo promossa nei contesti destinati al dialogo politico e istituzionale, ma anche consolidata sul territorio nell’ambito del ciclo di eventi “Anders miteinander – Diversi ma insieme. Italia e Germania nella prospettiva europea”, lefocalizzato sulla geopolitica, sulla finanza e sulla cultura in senso ampio.

A proposito dei giovani, componente in bilico e al contempo risorsa essenziale della nostra comunità, Benassi disse: “L’attenzione per loro mi accompagna da diverso tempo e la sentivo viva già prima di assumere servizio qui a Berlino. Giunto in Germania, Ambasciata importante, Paese importantissimo, collettività italiana tra le più importanti del mondo, mi sono trovato nella condizione di muovermi in questo senso e mi sono detto che non volevo allargare la famiglia di chi parla a favore dei giovani, ma volevo far parte della famiglia di chi fa qualcosa a favore dei giovani”.