Germania, nasce il “Corona Archiv”: un progetto per raccontare la pandemia ai posteri

Corona Archiv
Photo by KlausHausmann (Pixabay)

Che cosa resterà dell’epoca del Covid? Come racconteremo alle future generazioni la crisi che, in pochissimo tempo, ha stravolto il nostro modo di vivere e della quale oggi, a quasi un anno di distanza, non riusciamo a vedere la fine?

Se lo è chiesto lo storico Christian Bunnenberg, professore di didattica della storia presso l’Università della Ruhr di Bochum e iniziatore di un progetto chiamato “Corona Archiv”. Al progetto partecipa un team di ricercatori provenienti dalle università di Amburgo, della Ruhr e della Justus Liebig Universität di Giessen, in collaborazione con il Museo di Storia della Medicina e con il Museo di Storia di Amburgo.

Questo archivio documenterà la nostra vita ai tempi della pandemia, fatta di mascherine da tenere sempre a portata di mano, in tasca o nella borsa, disinfettanti in gel che periodicamente diventano introvabili, crema per le mani costantemente a disposizione, per nutrire la pelle screpolata dagli eccessivi lavaggi e dai disinfettanti di cui sopra.

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Photo by Alexandra_Koch (Pixabay)

Il Corona Archiv si propone di raccogliere per i posteri i ricordi digitali di questa pandemia, che si staglia nella coscienza collettiva come uno degli eventi più memorabili e una delle esperienze condivise più intense della nostra storia recente. L’archivio documenterà l’evolversi delle restrizioni alle nostre libertà personali, come la libertà di movimento, l’andamento dei contagi, l’impatto sociale ed economico della crisi, nonché il modo in cui la pandemia ha cambiato il modo di lavorare, incontrarsi, trascorrere il tempo libero e perfino parlare.

Si tratta di un portale pubblico e gratuitamente accessibile, che accoglie i contributi di chiunque voglia partecipare fornendo fotografie, testi, video o registrazioni audio. I ricercatori si occuperanno non solo di archiviare, ma anche di organizzare e contestualizzare i ricordi, gli oggetti e le informazioni che saranno condivisi, per poi renderli disponibili al pubblico e soprattutto ai posteri in un unico grande mosaico corale a testimonianza dei tempi che stiamo vivendo.

Il progetto ricerca anche collaboratori volontari che si offrano tanto come archivisti quanto come traduttori, per rendere il progetto disponibile anche in altre lingue e promuoverlo sui social media.

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