Gerd Müller promette: entro il 2030 solo tessuti sostenibili per la Germania

Su chi dovrebbe ricadere il peso della sostenibilità? Questa domanda si fa sempre più pressante, in un momento storico in cui la consapevolezza dell’impatto ambientale di tutte le attività umane non può più essere ignorata. L’Unione Europea ha impostato linee guida con traguardi ambiziosi da raggiungere entro i prossimi decenni, ma anche i singoli Stati Membri possono porsi obiettivi e linee guida per rendere più sostenibili diversi ambiti professionali e produttivi. Questa è l’intenzione del ministro per lo sviluppo e la cooperazione economica Gerd Müller (CSU), il quale ha dichiarato che entro il 2030 lo stato tedesco dovrà avvalersi esclusivamente di forniture tessili sostenibili.

Il volume totale degli acquisti di beni tessili in Germania (contando le istituzioni a livello locale, federale e dei singoli Land) è stimato intorno ai 500 miliardi di Euro all’anno. In questo conteggio rientrano una varietà di prodotti, dalle uniformi di tutte le forze dell’ordine ai camici dei medici, dai materassi alle lenzuola e alle coperte degli ospedali. Al momento le linee guida in lavorazione escludono solo i tessuti tecnici e protettivi, come le coperture dei mezzi di trasporto e gli indumenti protettivi. Secondo l’ambizioso piano di Gerd Müller, tutte queste forniture dovranno attenersi a rigidi criteri di sostenibilità tanto ambientale quanto sociale. Solo tessuti sostenibili per la Germania, insomma.

Questa scelta è particolarmente significativa se si pensa che l’industria tessile, nel suo complesso, è una delle più inquinanti e meno socialmente sostenibili del mondo.

La stragrande maggioranza dei prodotti tessili, infatti, sono prodotti in paesi che non tutelano i diritti dei lavoratori e non contrastano lo sfruttamento dei minori. Inoltre, i processi di produzione sono fra i più dispendiosi in termini di risorse come acqua ed elettricità e spesso utilizzano sostanze e materiali altamente dannosi per l’ambiente, che non sempre vengono smaltiti nel modo più appropriato.

I movimenti per l’ambiente che hanno fatto sentire la propria voce negli ultimi anni hanno più volte puntato il dito contro il comparto tessile, invitando i consumatori a scelte più responsabili, ma i risultati sono stati, fino a questo momento, trascurabili. Scelte a livello nazionale o aziendale hanno senza dubbio il potenziale di influenzare in modo più significativo l’impatto ambientale dell’utilizzo di prodotti tessili. E forse il momento dei  tessuti sostenibili sta definitivamente arrivando.

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