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Delitto Walter Lübcke: ergastolo. Le lacrime del neonazista Stephan Ernst

È stato condannato all’ergastolo Stephan Ernst, 47 anni, il neonazista che nel 2019 ha sparato e ucciso Walter Lübcke, politico della CDU e presidente del distretto governativo di Kassel. La Corte d’appello di Francoforte ha determinato la “particolare gravità della colpa” e si è riservata il diritto di stabilire una successiva detenzione preventiva.

Pena di un anno con la condizionale, invece, per il coimputato Markus H., accusato di aver procurato l’arma a Ernst.

A causa delle misure restrittive legate al Corona, lo spazio disponibile consentiva solo 18 visitatori in aula e 19 giornalisti nell’area stampa. Per questa ragione, già da ieri notte, diverse persone sono rimaste in fila davanti al tribunale con coperte, thermos e ombrelli, per assistere oggi alla conclusione di un processo da molti definito storico.


Walter Lübcke Wolfhagen
GeorgDerReisende [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons
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Il delitto Lübcke e la matrice neonazista

Walter Lübcke è stato ucciso nel giugno del 2019 sulla terrazza della sua casa di Kassel. L’autore del delitto, Stephan Ernst, è un estremista di destra con un passato violento e connessioni pericolose con frange politiche radicali.

Il procuratore di Stato Killmer ha collegato l’omicidio a una rete neonazista strutturata che, dal dopoguerra, “non ha fatto altro che attaccare i nostri valori costituzionali e democratici”. Ha menzionato quindi un contesto in cui sono maturate azioni che vanno dall’omicidio di Rudi Dutschke alle azioni della NSU, gruppo terroristico noto per aver commesso una serie di delitti a sfondo razzista tra il 2000 e il 2007.


L'assassino di Walter Lübcke ha confessato
Photo by Chris_Short
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Il rimorso di Stephan Ernst

In aula, durante il processo, Stephan Ernst ha mostrato più volte rimorso, è scoppiato in lacrime durante il processo e si è scusato con la famiglia Lübcke. Ha dichiarato inoltre di voler partecipare a un programma di riabilitazione per estremisti di destra.

Dopo la sentenza di oggi, sarà tuttavia praticamente impossibile che possa chiedere di uscire prima di 15 anni.

(Fonte: Sueddeutsche Zeitung)

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