Berlin Typography: in arrivo la prima raccolta sulle iconiche insegne di Berlino
di Vittoria Lolli
Rivolto agli occhi più curiosi, quelli davvero bravi a catturare il dettaglio che sfugge ai più distratti, il progetto fotografico di Jesse Simon, intitolato Berlin Typography, nasce come una raccolta degli elementi tipografici più iconici della città, che vedrà finalmente la sua edizione cartacea uscire a marzo 2021, per la casa editrice Prestel Verlag.
A Berlino, si sa, tira un’aria un po’ diversa. Camminare per le sue strade non è mica roba da poco. Berlino può trasformarsi indubbiamente in una suggestiva esperienza visuale, non troppo lontana dal visitare una galleria d’arte. La città è un museo a cielo aperto, specialmente se sai dove poggiare lo sguardo.
Berlin Typography: dalla pagina Twitter…
Dai monumenti neoclassici alle insegne al neon, la capitale tedesca è ricca-straricca di celebri tipografie, spesso atipiche e un po’ insolite, e per questo decisamente originali. Nell’arco degli ultimi anni, Jesse Simon ha vagato per i quartieri della città fotografando senza sosta i suoi migliori aspetti tipografici, dalle affascinanti insegne di vecchi hotel alle appariscenti vetrine berlinesi, per poi postarli sull’omonima pagina di Twitter, prima che vengano rimossi, sostituiti o (peggio ancora!) dimenticati, celebrandone così la diversità e preservandone l’enorme valore artistico.
A dare quel tocco di originalità in più al progetto è, senza dubbio, una serie bimestrale intitolata “Colours of Berlin”, nata agli inizi del 2019 e conclusasi al termine dello stesso anno, con lo scopo di illustrare la palette cromatica del design berlinese, in tutta la sua singolarità. “Every city has its full spectrum on display; this is the one that belongs to Berlin”.
Questo lo slogan che ha avviato la serie con una collezione di immagini focalizzate sui colori primari: la Berlino gialla, quella blu, e quella rossa. Per arrivare poi alla Berlino dei colori secondari, dalle sfumature di verde e arancione a quelle di viola, alle quali, potendo scegliere una canzone da abbinare, assocerei sicuramente Kept dei Crystal Castles.
Berlin Typography rappresenta un inno all’urban design, che risuona con ritmo incalzante tra le strade, i marciapiedi e gli edifici di Berlino, catturando ogni volta l’occhio vivace dei passanti.
…al formato cartaceo
Come testimoniato dall’autore in un’intervista di ottobre 2019, da un archivio iniziale di oltre 5000 fotografie sono stati selezionati gli esempi più significativi, quelli ancora oggi presenti tra i quartieri della metropoli.
Con l’avanzare dei tempi, infatti, gran parte dello stile old school della capitale si sta trasformando sempre più velocemente in qualcosa di più moderno, certo, ma sicuramente meno interessante. “Reject modernity – Embrace tradition”, direbbero su Twitter.
Rincorrendo quindi gli ultimi esemplari di un’epoca trascorsa ormai da un po’, lo scopo di Jesse Simon è proprio quello di conservare quello spirito anticonformista che da sempre caratterizza Berlino, ripercorrendone la storia tipografica, con i suoi colori sgargianti e le sue stravaganti insegne al neon, facendo così risaltare tutta la ricchezza artistica, dal tocco bizzarro e un po’ eccentrico, della capitale. D’altronde, come rinunciare ai caratteri cubitali – obbligatoriamente in rosso – delle emblematiche Apotheke sparse qua e là?
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Completo di 176 pagine, oltre 200 illustrazioni a colori e una breve introduzione alla storia della tipografia berlinese e i suoi prospetti futuri, pur essendo “una roba un po’ di nicchia”, Berlin Typography raggiunge un pubblico più vasto, prestandosi perfettamente non solo ai graphic designer ma anche a quelli come me, che di graphic design capiscono poco e niente, ma che amano Berlino.
L’autore
Jesse Simon è uno scrittore, editore, designer e, attualmente, docente universitario di design e tipografia a Berlino. Prima di trasferirsi nella capitale tedesca nel 2012 ed iniziare il suo Berlin Typography Project nel 2016, ha speso numerosi anni lavorando come graphic designer a Londra, per poi rinunciare temporaneamente alla professione e iniziare, invece, il dottorato in storia antica. Ha continuato poi a contribuire alla creazione di numerosi design projects, principalmente legati al mondo della musica.
Il design lo accompagna da sempre.
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