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Dialogo semiserio tra uno stagista di Berlino e San Pietro

© lanceperryman
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Dialogo tra uno stagista morto fulminato durante un acquazzone estivo a Berlino e San Pietro

di Povero Peppe

Toc toc…

“Salve, è lei il signor Pietro? San Pietro?”

“Oh si giovanotto, prego si accomodi pure: non la aspettavamo ma abbiamo sufficiente spazio e tempo da dedicarle! Allora, mi dica, a cosa devo questa sua prematura visita?”

“Beh, signor San Pietro, alla reception mi hanno detto che la mia… diciamo… dipartita non era prevista e, non sapendo cosa fare di me, mi hanno detto di parlare direttamente con lei… insomma con il principale”.

“Beh si, effettivamente non la aspettavamo! Ma non si preoccupi, le troveremo qualcosa! Piuttosto mi spieghi come mai una dipartita tanto bizzarra, sono veramente curioso!”

“Come bizzarra?”

“Non capita tutti i giorni di essere fulminati in piena estate, in bici… diciamo pure una bella “sfiga” come dite voi giovani!”

“Con tutto il rispetto signor San Pietro, non si è trattato affatto di sfiga: diciamo, piuttosto, di una serie di sfortunate coincidenze causate dalla crisi economica”

“Mmmm, interessante! Si spieghi meglio”.

“Innanzi tutto, mi dirà Lei, cosa ci faceva in bici, sotto la pioggia, tra i fulmini? La risposta è tanto semplice quanto banale: questo mese proprio non sono riuscito a racimolare i soldi per comprare l’abbonamento… sa com’è: a Berlino è abbastanza caro”

“Un momento, mi scusi: io pensavo che lei fosse italiano!”

“E lo sono! Ma sono anche emigrato!”

“Ah, bene! Dunque un italiano a Berlino. Prego continui pure”

“Le dicevo che mi stavo recando a lavoro in bici a causa della mancanza di fondi per l’utilizzo dei trasporti pubblici quando il fulmine mi ha colpito. Sa com’è, noi italiani non siamo abituati agl’improvvisi acquazzoni estivi: chi ne ha mai visto uno! Poi proprio quella settimana non sarei dovuto andare a lavoro, bensì in vacanza, ma proprio non sono riuscito a racimolare i soldi per comprare un biglietto aereo per una qualsiasi zona soleggiata e senza temporali! ”

“Oh giovanotto, come mi dispiace!”

“Oh non si dispiaccia, San Pietro: io stavo molto meglio rispetto ai miei colleghi restati in Italia! Solo che la mia situazione non era… come dire… delle più rosee, ecco!”

“Bene bene… vediamo cosa posso fare per lei, allora. Dal rapporto che mi è giunto or ora vedo che avremmo un po’ da discutere: nonostante i primi suoi anni delineino una persona adatta ad un soggiorno nei piani alti, gli ultimi mesi sono, francamente, un disastro! Iracondo, impaziente, aggressivo, astioso… giovanotto ma cosa mi ha combinato! Ha rovinato anni ed anni di comportamenti sensati e socialmente impeccabili in soli pochi mesi! Io non so proprio come posso, alla luce di questi fatti, fidarmi di lei ed inviarla ai piani alti!”

“Signor San Pietro, aspetti, la prego non giunga a conclusioni affrettate: posso spiegarle tutto

“Me lo auguro!”

“Bene… vediamo… da dove comincio? Innanzi tutto non so se fin quassù è giunta notizia, ma Berlino è la patria delle internship

“No, questo non lo sapevo: ma proprio non vedo cosa abbia a che vedere con il suo comportamento tanto deplorevole!”

“Beh signor San Pietro, con tutto il rispetto, me lo immaginavo che lei non capisse il nesso: il suo lungimirante principale non ha fatto altro che assumerla a tempo indeterminato e assegnarle un lavoro soddisfacente, un lavoro all’altezza delle sue capacità e competenze! Ma lei si immagina la frustrazione di un lavoro precario, mal pagato, non all’altezza delle sue aspettative e capacità?”

“Beh… no giovanotto: su questo ha perfettamente ragione. Il mio magnanimo principale, in tutti questi secoli, non mi ha mai dato modo di provare quello che lei ha provato.”

“Non vorrà mica difettare di empatia proprio ora!”

“Ha ragione, mi ha convinto! Tutto sommato credo che il suo posto sia lassù, ai piani alti! Bastano pochi timbri e qualche firma e in un batter d’occhio potrà salire! E’ pronto?”

“Un momento solo, se mi è permesso vorrei chiederle qualche dato. Sa, per caso, dove finisce la maggior parte degli stagisti o dei precari?”

 “Mi faccia controllare un momentino”

“Oh là là! Giovanotto qui risulta che la maggior parte degli stagisti e precari non abbiano la sua stessa fortuna e non accedano su, ai piani alti, a causa dei comportamenti iracondi avuti proprio durante il periodo dello o degli stage o degli sfortunati contratti a tempo determinato. Mentre, anche se a volte personalmente non condivido, molti principali si trovano ai piani alti. Sa, una vita agiata spesso mette il buon umore, fa dire meno parolacce, quasi azzera gli scatti d’ira, eccetera.”

“Mi vuole dire, quindi, che con molta probabilità sarò raggiunto su dai miei principali mentre i miei ormai ex colleghi andranno giù, in basso!?”

“Beh…suppongo di si!”

“Oh…allora stia tranquillo coi suoi timbri: preferisco andare giù. La ringrazio e arrivederci!”

“Ma come giovanotto! Fa un caldo… infernale giù!”

“Lo so: il clima sarà peggiore, ma di certo la compagnia migliore! Preferisco passare l’eternità tra i miei amici stagisti piuttosto che con quelli che un tempo furono i miei capi! Si riguardi signor San Pietro e buon lavoro… almeno per lei che ne ha uno a tempo indeterminato!”

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