BORDERS OF FEAR (Migration, Security & Control): nuova conferenza del Disruption Network Lab
Dal 27 al 29 novembre il Disruption Network Lab, con la media partnership del Mitte, Exberliner, Furtherfield e Taz die tageszeitung, organizzerà a Berlino la web-conference BORDERS OF FEAR (Migration, Security & Control).
Il tema centrale della conferenza saranno le persecuzioni perpetrate nei contesti di migrazione e nell’ambito della cosiddetta difesa dei confini.
L’iniziativa è finanziata da numerosi soggetti istituzionali, in primis il Dipartimento per la cultura e l’Europa del Senato di Berlino.
L’evento è inoltre in collaborazione com Emergency, Transparency International, r0g_agency e Migrant Media Network.
Muri, barriere, violenza fisica e violazione dei diritti umani che diventano violenza culturale e strumento di propaganda politica: tutto questo verrà dibattuto da giornalisti, attivisti, avvocati, ricercatori e intellettuali critici, che si confronteranno per gettare una luce su queste specifiche dinamiche di abuso.
Da un lato verrà analizzato il fenomeno della chiusura delle frontiere, della creazione di campi per rifugiati e della contestuale escalation delle politiche di controllo che si attivano in questi casi.
Dall’altro, con la competenza specifica che il Disruption Network Lab esprime, si analizzerà invece il modo in cui la “datificazione” della società sta influenzando la narrativa su migranti e rifugiati, in Europa e in generale in Occidente.
Secondo Amnesty International i termini “rifugiato“, “richiedente asilo” e “migrante” sono spesso usati per descrivere persone che hanno lasciato i loro Paesi di origine e oltrepassato altri confini. Ogni categoria è trattata in modo diverso in base alla legge, ma ci sono molte persone che non sono tecnicamente rifugiate e che tuttavia potrebbero correre gravi rischi, se costrette a tornare indietro.
La nostra percezione di ciò che accade in diverse aree del mondo, dal Nord Africa al Medio Oriente, ma anche più in generale, è pesantemente influenzata dalle strategie geopolitiche e finanziarie in atto e da una concezione “bianca e occidentale” del cosiddetto “diverso”.
La Brexit ha dimostrato ampiamente come l’arrivo di un numero di migranti relativamente ampio in aree storicamente soggette a un basso tasso di immigrazione, rende facile per i populisti monopolizzare il dibattito e far percepire la migrazione come la causa del fallimento sociale e del peggioramento dello stile di vita.
La xenofobia diventa a questo punto un modo per semplificare un dibattito complesso.
Contemporaneamente la propaganda anti-immigrazione fa percepire come legittimi la costruzione di muri e l’inasprimento della sorveglianza e dei controlli alla frontiera.
Questi confini, sia fisici che culturali, diventano un contesto di discriminazione, violenza e giustificazione dei respingimenti al confine e dei centri di detenzione, in cui i migranti sono rinchiusi per anni o sfruttati dai trafficanti.
Il 27 novembre BORDERS OF FEARS solleverà un dibattito su tutto questo con l’aiuto di numerosi esperti, ma farà anche direttamente ascoltare la voce degli stessi migranti e rifugiati, che parleranno del tema e delle loro esperienze.
Questo è il programma completo dell’evento, questa la lista degli speakers e questo è l’evento Facebook ufficiale.
La web-conference sarà preceduta da un meetup tenuto da Lorin Decarli, volontario e ambasciatore di EMERGENCY Deutschland, nonché autore per Il Mitte della rubrica “Raccontare la pace“.