di Angela Fiore
Il cancelliere federale austriaco Sebastian Kurz e il ministro dell’interno Karl Nehammer hanno parlato di attacco terroristico, dopo che colpi di arma da fuoco sono stati esplosi nella serata di ieri in diverse zone di Vienna. Al momento si ritiene che siano morte almeno cinque persone, due uomini e due donne, una delle quali, ricoverata in gravi condizioni, è deceduta stamattina. Morto anche uno degli attentatori.
Altre diciassette persone sono rimaste ferite e sei di loro rischiano la vita. In terapia intensiva anche un poliziotto, che verserebbe in condizioni stabili ma critiche.
L’attentatore ucciso, un cittadino austriaco simpatizzante dell’Isis, era pesantemente armato, ma indossava anche un giubbotto esplosivo rivelatosi in seguito finto.
Il ministro dell’interno Karl Nehammer ha esortato la cittadinanza a non uscire di casa per nessun motivo, neanche per ragioni professionali o urgenze. Al momento circa mille agenti presidiano Vienna, e il ministro ha dichiarato di non poter escludere che ci siano altri terroristi ancora in fuga.
La dinamica dei fatti
Le prime segnalazioni sono arrivate alla polizia intorno alle 20.00 di ieri, in seguito a una sparatoria nel centro della capitale austriaca, nel distretto di Schwedenplatz. Secondo il capo della polizia cittadina l’attentatore è stato ucciso alle 20,09. La sua identità non è ancora nota, ma la sua abitazione sarebbe già stata perquisita. Il sindaco di Vienna, Michael Ludwig, ha parlato di “perquisizioni e arresti in corso”.
Sarebbero in totale sei i punti della città che sono stati oggetto degli attacchi, che appaiono coordinati e pianificati. Le zone prese di mira sono state Ruprechtsplatz, Salzgries, Graben, Bauernmarkt, Morzinplatz e Fleischmarkt e gli autori dell’attentato hanno sparato a caso sulle persone che si trovavano nei bar e nei ristoranti, in quello che a Vienna era l’ultimo giorno prima del lockdown e del ritorno del coprifuoco.
Inizialmente si era ipotizzato che l’obiettivo del primo attacco fosse la vicina sinagoga di Seitenstettengasse, che era però chiusa al momento della sparatoria. Il rabbino Schlomo Hofmeister, testimone oculare, riferisce al Kurier: “L’autore si è mosso in direzione dell’Hoher Markt e della Ruprechtskirche e ha sparato alle persone che erano sedute allo Schanigarten. Non ha mirato alla sinagoga”.
Alla polizia austriaca è stato affiancato l’esercito, nella ricerca degli attentatori e nelle operazioni di protezione della città da eventuali altri attacchi.
“Il terrorismo islamista è il nostro nemico comune” ha dichiarato la cancelliera Angela Merkel, “Noi tedeschi esprimiamo vicinanza e solidarietà ai nostri amici austriaci. In queste ore terribili, nelle quali Vienna è diventata obiettivo della violenza terroristica, il mio pensiero va alle persone e alle forze di sicurezza che stanno contrastando la violenza e il pericolo. Esprimo tutta la mia vicinanza ai parenti delle vittime e auguro una pronta guarigione ai feriti”.
Il 19 dicembre del 2016, a Berlino, un attentato terroristico ha provocato 12 morti e 56 feriti al mercatino di Natale di Breitscheidplatz.