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La Germania inserisce 11 regioni italiane fra le zone a rischio

L’Istituto Robert Koch (RKI) ha nuovamente ampliato la lista delle cosiddette zone a rischio Corona in Europa e nell’elenco sono presenti anche undici regioni italiane e nello specifico Lazio, Lombardia, Umbria, Valle d’Aosta, Piemonte, Toscana, Veneto, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Sardegna e la provincia di Bolzano.

Per chi arriva da queste regioni, dunque, a partire da sabato prossimo scatterà l’obbligo del tampone o della quarantena. Non sono tuttavia solo le undici regioni italiane summenzionate a essere inserite nell’elenco delle zone a rischio, ma anche la Svizzera, la Polonia, il Regno Unito il Liechtenstein e in Austria otto stati federali su nove (solo la Carinzia non è considerata zona a rischio).

Una lista dei Paesi a rischio è sempre presente e costantemente aggiornata sul sito  del Robert Koch Institut e prima di un viaggio in Germania.

Intanto Lothar Wieler, presidente del Robert Koch Institut, ha definito la situazione del Coronavirus in Germania come “molto grave”. Lo riporta il Tagesschau, che ha pubblicato anche le ulteriori dichiarazioni di Wieler.

“Non siamo impotenti. Al momento abbiamo ancora la possibilità di rallentare l’ulteriore diffusione del virus” ha detto il presidente della celebre organizzazione, responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive in Germania e collegata al Ministero federale della salute tedesco.

Ciò richiede ovviamente il rigoroso rispetto delle norme igieniche e del distanziamento sociale, sempre fondamentali e ancora di più in seguito alla recente impennata della curva dei contagi.

Nel complesso, Wieler ha chiesto una maggiore uniformità nelle misure. Secondo Wieler, ha senso definire un limite massimo di partecipazione alle riunioni. Wieler si è anche espresso a favore di un ampio obbligo di indossare le maschere in Germania. Dovrebbero essere indossati soprattutto in ambienti chiusi e dove le persone si riuniscono.

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