Riaperti i bordelli di Berlino, ma il sesso è ancora vietato

A Berlino, come nel resto della Germania, riaprono i bordelli, ma con il divieto assoluto di consumale rapporti sessuali. La decisione del tribunale amministrativo risale in realtà alla fine di luglio, ma le regole per l’esercizio della prostituzione legale hanno richiesto più di qualche modifica, prima di arrivare a un compromesso considerato accettabile fra la necessità di mantenere il distanziamento sociale e quella di garantire il minimo sindacale di servizio all’interno delle strutture.

Nuove regole nei bordelli di Berlino: sì a massaggi e BDSM

A molti la riapertura dei bordelli di Berlino associata al divieto di consumare rapporti sessuali è parsa un controsenso e ha strappato più di qualche sorriso. Eppure le regole stabilite parlano chiaro: sia per i clienti che per le operatrici e gli operatori resta in vigore l’obbligo di indossare la mascherina durante tutte le fasi del servizio e le prestazioni non possono includere rapporti sessuali nel senso “tradizionale” del termine. Sono consentiti invece i massaggi erotici che si limitino al solo contatto manuale il quale – il che rappresenta già un avanzamento rispetto alle dichiarazioni del tribunale di fine luglio, che vietavano ogni contatto fisico.

Sono concesse inoltre le attività rientranti nella sfera del BDSM e dei giochi di ruolo, purché permettano sempre di mantenere il distanziamento minimo richiesto fra i partecipanti. Già dai primi del mese, a Berlino era stato concesso di riprendere questo tipo di attività, purché non coinvolgessero più di due persone. I rapporti sessuali saranno nuovamente concessi a partire dal primo settembre, anche in questo caso con il limite massimo di due partecipanti per ogni incontro.

Fra le raccomandazioni ufficiali c’è anche quella di limitare la comunicazione verbale allo stretto necessario e di mantenere la distanza di 1.5 metri in ogni momento, con la sola eccezione della prestazione vera e propria. Naturalmente, i locali devono essere ventilati e disinfettati dopo il passaggio di ogni cliente – pratiche che, a dire il vero, la maggior parte dei bordelli tedeschi mette in atto anche in tempi normali.

La protesta delle prostitute

Le lavoratrici e i lavoratori del sesso avevano protestato a luglio davanti a Bundesrat, sostenendo che la chiusura totale dei bordelli, oltre a privarle della propria fonte di sostentamento, fosse controproducente dal punto di vista della sicurezza. Fra i risultati indesiderati di queste misure, infatti, si è registrato in tutta Europa un incremento della prostituzione sommersa e illegale, che espone tanto i clienti quanto le professioniste a rischi per la salute che vanno ben oltre il contagio da Covid-19.