200 persone hanno manifestato la propria solidarietà nella giornata di martedì davanti al “Morgen wird besser”, popolare Kneipe di Lichtenberg all’incrocio tra Fanningerstrasse e Hagenstrasse, distrutto venerdì scorso da un incendio che si sospetta essere doloso. La polizia di Berlino ha aperto un’indagine su quello che sembra essere, al momento, un attacco di stampo antisemita.
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Sono stati i residenti dell’edificio di Hagenstraße a chiamare i vigili del fuoco nelle prime ore della mattina di venerdì. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma nonostante il pronto intervento per domare le fiamme, il locale è stato irreparabilmente danneggiato. Le forze dell’ordine, intervenute poco dopo, hanno rilevato segni di effrazione su una delle finestre del locale.
Il proprietario del locale, che è ebreo, ha dichiarato di aver già ricevuto reiterate minacce da parte di gruppi neonazisti locali, fin da quando ha aperto la sua prima attività a Lichtenberg nel 2012. Ai suoi danni risultano inoltre diversi altri attacchi nel giro di pochi anni. I muri esterni sono stati imbrattati più volte con scritte di chiaro stampo antisemita e l’anno scorso alcuni ignoti si sono introdotti nel pub e lo hanno vandalizzato, rovesciando diverse bottiglie sul bancone e rubando il registratore di cassa. A confermare le minacce e gli attacchi, oltre al gestore, sono stati anche diversi residenti del quartiere. L’ultima telefonata di minaccia risalirebbe a lunedì scorso, con un lapidario “Voglio che tu te ne vada”. Il proprietario, che ha scelto di restare anonimo, ma ha dichiarato di non avere intenzione di desistere e di essere pronto a tornare al lavoro appena possibile.
Fra i residenti che hanno offerto il proprio supporto c’è anche Hanna Reichhardt, vice presidente federale dei Jusos (i Giovani Socialisti dell’SPD), cliente abituale del “Morgen Wird Besser”, che ha espresso in un tweet il proprio amore-odio per il quartiere di Lichtenberg, capace di grandi manifestazioni di solidarietà, ma anche spesso scenario di atti vandalici e attacchi messi in atto da gruppi di estrema destra.