“La terra del futuro. Il Brasile, dalla crisi alla crescita economica”, il libro di Lorenzo Trapassi

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“La terra del futuro. Il Brasile, dalla crisi alla crescita economica”, il libro di Lorenzo Trapassi

di Lucia Conti

Il Brasile nel mondo, il Brasile per il mondo è il titolo del primo capitolo del libro di Lorenzo Trapassi. E il Brasile è in effetti un Paese che rappresenta e influenza quelle sfide globali da cui dipendono il benessere e in ultima istanza il futuro stesso del nostro pianeta.

Basti pensare alla biodiversità dei suoi paesaggi straordinari, distribuiti in ben cinque regioni climatiche, alla presenza in Brasile di circa il 40% delle foreste tropicali che ancora resistono nel mondo, al suo enorme potenziale di sviluppo delle fonti di energia rinnovabile, alla sostenibilità delle produzioni, al modello di integrazione del Mercosul e ai principi che ispirano il multilateralismo e rivendicano una nuova governance internazionale che non faccia più leva sui Paesi deboli.

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Com’è avvenuta esattamente questa trasformazione?

E difficile capire il Brasile, al di là degli stereotipi sui contrasti economico-sociali che certamente esistono, ma che di certo non esauriscono la rappresentazione di un Paese straordinario e molto complesso.

A queste domande Trapassi risponde con un’analisi impeccabile e mostrando una grande conoscenza della materia.

Diplomatico italiano e attualmente capo segreteria dell’Ambasciatore d’Italia a Berlino, l’autore è stato precedentemente operativo proprio presso l’Ambasciata Italiana a Brasilia. In Brasile Trapassi era capo del Dipartimento Consolare e in seguito capo del Dipartimento Economico e in queste vesti ha avuto modo di studiare il Paese in tutte le sue sfaccettature e nell’incredibile evoluzione della sua storia.

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“Spero di contribuire a sfatare almeno alcuni di questi luoghi comuni sul Brasile con questo piccolo libro dedicato a un grande Paese”, scrive a questo proposito l’autore, ma il libro è in realtà un importante e accuratissimo approfondimento della storia politica, economica e sociale del Brasile.

Trapassi riesce infatti, con incredibile abilità, a fotografare un Paese nell’arco di cinquecento anni, dall’arrivo della spedizione del portoghese Pedro Alvares Cabral fino alle presidenze Cardoso e Lula, profondamente diversi, eppure traghettatori del Brasile verso la sua ribalta globale.

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Gli anni della svolta e le presidenze opposte e complementari di Lula e Cardoso

Non manca la menzione del cosiddetto “anno della svolta”, vale a dire il 1985, quando il generale João Baptista de Oliveira Figueiredo consentì lo svolgimento di libere elezioni dopo vent’anni di dittatura militare.

Fu l’inizio di un percorso tutt’altro che facile, aggravato da una tragica recessione, che precipitò il Paese nella crisi più nera. “Se il Vecchio mondo aveva vissuto i suoi anni più bui fra la Prima e la Seconda guerra mondiale, gli anni bui del Brasile furono di certo gli anni Ottanta del Novecento”, scrive Trapassi, addentrandosi nell’analisi del difficile percorso di una giovanissima democrazia, alle prese con una condizione di totale dipendenza dall’export di commodities e dai finanziamenti esterni del FMI e della Banca Mondiale.

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In tutto questo, ampio spazio ricevono figure politiche determinanti, a volte solo apparentemente antitetiche.

Cardoso è presentato come un presidente focalizzato sul ristabilimento sia delle regole democratiche che dei cosiddetti fondamentali economici, in pratica, come l’alfiere di un sistema Paese “sempre più integrato nell’agenda neoliberale della globalizzazione” e determinato a liberare il Brasile da ogni imbarazzo legato agli anni di dittatura subiti, o alla sua condizione di Paese debitore.

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Anche la figura di Lula è esaminata con ovvio respiro internazionale, ma anche comprendendo le dinamiche interne della sua popolarità.

“Quando sono arrivato a Brasilia, a gennaio 2013” racconta l’autore, “nel pieno dell’estate brasiliana e sotto un cielo che non avrebbe potuto essere più azzurro, Luiz Inácio Lula da Silva non era più presidente della Repubblica da due anni, ma la sua leadership nel Paese era rimasta intatta”.

E di sicuro l’ex operaio e sindacalista arrivato fino al palazzo presidenziale del Planalto, è stato a lungo il simbolo di una sorta di “Brazilian dream”, dopo anni di regime militare e povertà. L’analisi internazionale, però, ci restituisce il modello Lula con le contraddizioni e le complessità di un crossover tra “capitalismo e assistenzialismo pubblico”, influenzato dalla dottrina sociale della Chiesa cattolica.

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Il vecchio Brasile e il nuovo Brasile

Per concludere, attraverso il terreno scosceso di una difficile conquista di benessere e democrazia, il libro divide sostanzialmente la storia del Brasile in un “prima” e un “dopo”.
Il vecchio Brasile strangolato dalla crisi e il nuovo Brasile assurto ormai allo status di potenza capace di influenzare i summit mondiali. Il vecchio Brasile come realtà ancora ostaggio dal retaggio coloniale e semplice esportatore di materie prime e il nuovo Brasile, calamita per gli investimenti esteri e potenza economica in piena espansione.
Ieri gigante addormentato, oggi terra del futuro“, nelle parole di Trapassi.

Ma anche il Brasile come “estremo occidente” e anello di congiunzione diplomatica tra i Paesi occidentali e quelli in via di sviluppo, il Brasile senza arsenale nucleare, unico tra i Paesi del BRICS, il Brasile che persegue il miglioramento socioeconomico, ma senza perdere la sua identità democratica e progressista, né il suo pensiero critico verso le attuali dinamiche della comunità internazionale.

Perché leggere questo libro

La Prefazione è a cura della Vice Ministra agli Esteri On. Marina Sereni, di gran lunga l’esponente politica italiana più esperta di America Latina, che negli ultimi anni ha incessantemente lavorato per rafforzare il dialogo a tutti i livelli fra Italia e Brasile.

Questo saggio di Lorenzo Trapassi merita davvero di essere letto da un vasto pubblico” commenta Marina Sereni, “L’autore ci propone, sulla base di un’analisi fondata su fatti e documenti ufficiali, una tesi non scontata e, dal mio punto di vista, molto interessante: i presidenti Fernando Henrique Cardoso e Luiz Inácio Lula da Silva – ancorché avversari nella competizione elettorale e politica – in materia di politica estera si sono mossi lungo una linea di sostanziale continuità e hanno prodotto una vera e propria svolta trasformando il Brasile da un Paese enorme, ma poco influente sulla scena internazionale, in un importante attore globale“.

Il volume può essere acquistato nelle librerie o attraverso le principali librerie online (es. www.ibs.it  www.amazon.it)