È arrivato ieri a Berlino Carlos Enrique Lehder Rivas, socio storico di Pablo Escobar, con cui contribuì a formare il famigerato Cartello di Medellìn.
Probabilmente tradito dallo stesso Escobar e dopo aver scontato 33 anni di carcere, Lehder ha lasciato gli Stati Uniti ed è arrivato in Germania martedì mattina. Avvalendosi della nazionalità tedesca acquisita dal padre, Lehder non avrebbe alcuna intenzione di tornare in Colombia e parrebbe fortemente incline a trascorrere il resto della sua vita a Berlino.
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Nel 1987 fu estradato negli Stati Uniti e condannato a 115 anni di carcere, ridotti in seguito a 55, quando prese la decisione di collaborare con la giustizia entrando nel Programma di protezione dei testimoni.
La sua storia però inizia molto prima, agli inizi degli anni ’70, quando Ledher rivoluzionò il mercato dello spaccio internazionale, che fino a quel momento si basava solo sull’utilizzo dei cosiddetti “muli”, vale a dire persone che trasportavano droga come semplici passeggeri, spesso ingerendola.
Insieme a un ex compagno di prigione ed ex hippy, George Jung, che aveva avuto esperienze nel trasporto aereo di marijuana dal Messico agli Stati Uniti, Ledher cambiò completamente il modo di trasportare stupefacenti tra i due Paesi e imparò a pilotare piccoli bimotori.
Intanto la cocaina si era imposta come scelta preferenziale del mercato e Ledher decise di investire prevalentemente nel settore, espandendo il giro d’affari, moltiplicando l’acquisto degli aerei, imparando a eludere i radar statunitensi e creando una base di smistamento alle Bahamas. In poco tempo divenne talmente noto da essere intercettato da Pablo Escobar, all’epoca piccolo trafficante di marijuana ma futuro boss del cartello di Medellìn e ucciso nel 1993 in un conflitto a fuoco con la polizia.
L’unione tra i due si consolidò, diventando il motore di un’organizzazione criminale multimilionaria e con questa crebbe la fama non solo di Escobar, ma anche di Ledher, sempre più conosciuto anche per i suoi eccessi.
Chiamato in vari modi, da “Charlie il pazzo” a “Il cowboy della cocaina”, Ledher era solito sedere su un enorme trono dorato durante le riunioni d’affari e questo gli fece a lungo andare perdere il favore della potente famiglia degli Ochoa, stanchi della sua megalomania.
Aveva inoltre una dichiarata ammirazione per Adolf Hitler, al punto che arrivò a farsi tatuare una svastica sul braccio e a rivolgersi agli altri membri del cartello con il saluto nazista. Amava anche John Lennon e la Coca Cola, che considerava “l’unica cosa buona dell’imperialismo”.
Nel romanzo A ruota libera, lo scrittore Gabriel Garcia Marquez scrive di lui: “Gestiva discoteche per giovani senza badare alle perdite, eresse una statua a John Lennon nella città di Armenia, pubblicava un giornale di estrema destra nazionalista stampato con inchiostro verde in omaggio all’erba da fumare, e si presentava con la sua scorta di pistoleri alle riunioni del Congresso, sbellicandosi dalle risa e appoggiando i piedi sulla ringhiera“.
Oggi Lehder, ha 70 anni e la figlia sostiene che sia malato di cancro e prossimo a seguire un ciclo di cure in un ospedale tedesco. Secondo le informazioni dello SPIEGEL, sarebbe arrivato in Germania con un volo di linea da New York a Francoforte e sarebbe stato consegnato alle autorità tedesche, subito dopo lo sbarco.