Come trascorro la quarantena, #WirBleibenZuhause: Mara Martinoli, curatrice di cinema freelancer
Come trascorro la quarantena, #WirBleibenZuhause: Mara Martinoli, curatrice di cinema freelancer
a cura di Gabriella Di Cagno
Abbiamo intervistato alcuni italiani a Berlino, creativi e professionisti, chiedendo loro di rispondere brevemente a poche domande standard. Le risposte ci restituiscono la “fotografia” di una comunità che sta mostrando il volto migliore della socialità digitale e sfruttando al meglio le proprie risorse intellettuali. Speriamo che i lettori trovino nuovi spunti e che vogliano partecipare a questo dialogo con commenti sulla propria esperienza personale in tempi di pandemia CoronaVirus.
Nata Pontedera (PI) nel 1982
a Berlino da Luglio 2014
Attività: Curatrice di Cinema Freelancer
Come trascorri il tuo tempo quotidiano in quarantena?
Al momento sono una curatrice di cinema senza cinema e senza pubblico: il mio lavoro si lega necessariamente ad un’esperienza condivisa in uno spazio particolare come la sala cinematografica. Per di più sono freelancer e lavoro da sola quindi… i primi tempi non sono stati semplici.
La corrispondenza lavoro/passione è una fortuna, ma lo “stop” è stato brusco e per la prima settimana ho vissuto come in un brutto sogno, non facendo assolutamente nulla che potesse essere “utile”. Dovevo “elaborare”.
Ad ogni modo, ora mi sto informando sul cinema online e sto curando un progetto, ma è ancora un po’ presto per parlarne, ancora non ho certezze.
In generale però posso affermare che mi occupo costantemente della mia passione/lavoro, il cinema, insomma, e sono la prima io a stupirmene.
Quello che infatti ho realizzato è che nemmeno la pandemia mi ha scoraggiato, nonostante il mio settore sia in grossa difficoltà, nonostante fino all’ultimo io abbia lavorato costantemente ad un mio piccolo festival che, a questo punto, verrà posticipato a data da destinarsi.
Quali nuove abitudini ha portato con sé questa quarantena?
Non posso dire di aver cambiato molto le mie abitudini: di base, ho sempre amato stare in casa. Chiaramente, prima c’era una continua alternanza tra il mio lavoro di organizzazione che già svolgevo a casa (scelta e recupero dei film, comunicazione con gli ospiti, con il cinema, etc.) e la mia presenza durante gli eventi che ho organizzato, in cui ero sempre in mezzo a molte persone.
Quasi ogni domenica, da cinque anni, io sono stata in un cinema ad introdurre un film davanti ad un pubblico attento, appassionato.
Adesso che non può essere così, ho necessariamente rallentato il ritmo.
In realtà dovevo farlo da tempo, dunque diciamo che il virus in questo caso ha quasi “aiutato”, ma certo un conto è avere scelta e un conto è non potere fare altrimenti.
Certo è che in un lavoro creativo e organizzativo, ogni tanto, devi avere il tempo di pensare.
Io, spesso, faccio lunghi giri solitari nel mio quartiere. Ho scoperto angoli di natura che non avrei mai immaginato esistessero così vicino a me. Mi sono anche rimessa a strimpellare la chitarra e a cantare (mi è sempre piaciuto), o a disegnare (altra mia passione lasciata un po’ andare).
A quale delle tue abitudini non hai rinunciato?
Non ho rinunciato a sentire ogni tanto le persone che per me contano e non ho rinunciato al cinema, seppur al momento devo rinunciare alla sala cinematografica. Forse in questo periodo si seleziona di più (le persone, le cose da fare, gli stessi film), ma questo non penso che sia negativo.
L’importante è non chiudersi in se stessi e non prendersi troppo sul serio, ma direi che per adesso non vedo grosse differenze con il mio “io” pre-quarantena.
Quali riflessioni, e/o suggestioni per la tua attività, ti ha ispirato questa situazione?
A parte il progetto a cui sto lavorando e che speriamo vada in porto, mi sono inventata una piccola “competizione online” di cortometraggi italiani o riguardanti l’Italia.
È una piccola cosa, ma ho pensato che mi sono sempre occupata di mostrare lungometraggi, spesso di produzioni abbastanza grosse, magari trascurando un po’ questa categoria di film, già abbastanza penalizzata dalla distribuzione. Se avete voglia, trovate le informazioni sulle mie due pagine FB (Mara M. e CineDi’- Italienisches Kino am Dienstag).
A parte questo momento sfacciatamente pubblicitario: la sala cinematografica mi manca molto e, in realtà, non penso che le proiezioni online possano sostituire questo tipo di esperienza collettiva.
Vedo insomma il cinema online come una possibilità da poter approfondire, senza dubbio interessante, ma solo per un tempo limitato.
Se questa situazione di emergenza si dovesse prolungare a lungo, bisognerebbe sondare altre possibilità anche in luoghi fisici, con tutte le precauzioni del caso. Lo spettacolo, in generale, si modificherà nel profondo – ma credo che il senso di condivisione sia qualcosa a cui non si potrà completamente rinunciare. Vedremo: ho un po’ di idee folli, ma chissà.
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