Christian Drosten, famoso virologo tedesco: “Il Coronavirus non è domato, è una tigre”. E sulle teorie del complotto: “Pericolose sciocchezze”

tigre
tigre Photo by Tobi NDH

Il virologo Christian Drosten ha pubblicamente esortato i tedeschi a non sottovalutare il coronavirus. Lo ha fatto ieri, nel podcast NDR (episodio 42), citando uno studio in cui è coinvolto anche lo Charité, importante struttura sanitaria della capitale tedesca in cui lo stesso Drosten dirige l’Istituto di virologia. Citata dallo studio anche la comunità italiana di Nembro, che nel mese di marzo ha registrato più morti che nell’intero anno precedente.

Il messaggio è rivolto ai politici e ai cittadini e il virologo ha parlato di un virus niente affatto domato e che potrebbe colpire molto più duramente, se le persone continuassero a sottovalutarlo, a ritenere inutili le misure restrittive e a fomentare teorie del complotto.

Già il 13 di questo mese, il virologo aveva parlato dell’importanza di non considerare l’allentamento delle misure di sicurezza come una sorta di garanzia di passato pericolo, ma di avere coscienza del fatto che ridurre queste misure ci metta in realtà nelle condizioni di “ballare con una tigre“, un tigre capace di sopraffare all’improvviso l’intera comunità, se non si calcola al dettaglio dove e quando “sciogliere il guinzaglio”.

Questo significa, ad esempio, che tra un mese bisognerà osservare attentamente i numeri del contagio e in particolare usando il parametro della riapertura delle scuole. Se non ci fossero sviluppi negativi, si potrebbe eventualmente aggiornare le valutazioni partendo da un progresso. Drosten ha anche affermato che esiste una via di mezzo” per quanto riguarda l’equilibrio tra protezione della salute e interessi economici.

Il virologo, considerato una delle massime eminenze mondiali sul coronavirus, ha inoltre condannato la circolazione, soprattutto, sulle piattaforme social, di una serie di fake news e false convinzioni, per esempio quella, dura a morire, che questo virus sia pericoloso quanto una normale influenza stagionale. La condanna di Drosten sulle teorie del complotto è netta ed esplicita. Parla infatti di “assurdità” e “false affermazioni”, e accusa persino medici e presunti esperti, senza tuttavia farne i nomi, di “contribuire alla diffusione di sciocchezze, senza mai aver lavorato sui temi sui quali si esprimono”.

“Io mi espongo pubblicamente” ha ribadito “proprio perché il coronavirus è la mia assoluta specialità”. Per questo Drosten ritiene particolarmente nocivo che persone dal background medico, ma senza alcuna competenza specifica, avallino “in modo irresponsabile” pericolose teorie “spesso mancanti di qualunque base”, rafforzando in questo modo “i teorici della cospirazione, che sono persone davvero pericolose”.