Berlino, aumentati i casi di violenza domestica durante la quarantena
di Crizia Giansalvo
I primi dati sugli effetti della quarantena confermano l’aumento dei casi di violenza domestica in tutta Europa. Solo nella città di Berlino la polizia ha ricevuto 300 chiamate di aiuto ogni settimana, da metà marzo. Un numero che rappresenta per ora solo una stima delle reali vittime, come dichiarato alla Berliner Zeitung dalla vice capo della Clinica per la Protezione contro la Violenza Saskia Etzold.
La convivenza forzata rende ancora più difficile per le donne denunciare il partner. Molte chiedono aiuto quando il compagno è assente in casa per lavoro, o quando escono per accompagnare i figli a scuola. Momenti di libertà che possono salvare una vita. La chiusura delle scuole, inoltre, rende più difficile denunciare i maltrattamenti contro i bambini.
Etzold ha confermato che la clinica sta assistendo attualmente solo i casi di violenza con gravi conseguenze, in cui le donne presentano segni di strangolamento o fratture del volto. Il personale usa tutte le precauzioni contro il Coronavirus, come indossare guanti e maschere e disinfettare più volte al giorno gli ambienti.
Un aiuto economico per uscire dalla violenza
Per fermare la violenza domestica è essenziale una presa di posizione netta da parte della società. La violenza contro le donne e i bambini non conosce distinzione di ceto sociale, avviene nelle case popolari e nelle ville, e non è legato solo all’eccezionalità del periodo che stiamo vivendo. Etzold sottolinea che un pari aumento di maltrattamenti accade sempre durante le festività o l’estate, quando le famiglie passano più tempo insieme dentro casa.
La crisi lavorativa provocata dal Coronavirus, di cui ancora dobbiamo conoscere la portata reale, aggrava i fattori di rischio per la violenza domestica. La paura del futuro e di perdere il lavoro creano situazioni di disagio che possono sfociare in maltrattamenti. Senza dimenticare che l’incertezza economica crea anche una disuguaglianza di reddito tra uomini e donne. Per questo Etzodl afferma che sia necessario un potenziamento degli aiuti statali, come l’indennità di disoccupazione, per permettere anche alle donne di emanciparsi.
Come chiedere aiuto se hai subito violenza
In caso di lesioni gravi rivolgiti immediatamente ad un medico o al pronto soccorso. Se hai subito violenza puoi contattare la Clinica per la Protezione contro la Violenza al numero +49 30 450 570 270.
Il personale verrà a prenderti alla porta d’ingresso della clinica. Potrai fare una visita medico-legale in un clima protetto e verrà prodotta una documentazione scritta e fotografica delle lesioni. Le donne non saranno costrette a denunciare se non lo vorrando, ognuna deciderà cosa fare con la propria documentazione e quando.
Documenti da portare con sé:
- La carta d‘identità, il passaporto o un altro documento di identificazione.
- Documenti medici rilevanti per l‘attuale reato.
- Il numero del protocollo dato dalla polizia, in caso di preesistente denuncia.