Orgogliosamente “fascista” e “ariano”: Afd scarica il portavoce Christian Lüth
Lo spettro del nazifascismo torna a fare parlare del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (Afd), sempre al centro delle polemiche per la presenza, al proprio interno e alla sua base, di attivisti in odore di xenofobia, antisemitismo e negazionismo.
Proprio in questi giorni il clamore si è rinnovato dopo la sospensione dal suo incarico, “con effetto immediato”, del portavoce del partito, Christian Lüth, 43 anni.
L’indiscrezione è stata rivelata dal quotidiano tedesco die Zeit e dallo Spiegel e rilanciata dalla stampa tedesca e internazionale, incluso un pezzo scritto per Repubblica dalla corrispondente italiana a Berlino Tonia Mastrobuoni.
Alla base di questo brusco allontanamento di Lüth parrebbe esserci la divulgazione di una chat privata in cui, parlando con una simpatizzante del partito, l’uomo si sarebbe definito più volte “fascista” e “orgogliosamente “ariano“, vantandosi inoltre del nonno Wolfgang, ufficiale nazista decorato più volte con la croce di ferro durante la seconda guerra mondiale.
Insomma, sembrerebbero dichiarazioni poco ambigue, allineate con il peggiore retaggio a cui la Germania moderna possa pensare.
Pare che sia stato proprio Gauland a comunicare al gruppo parlamentare di Afd l’allontanamento del suo storico portavoce. E tutto questo non stupisce, considerando che negli ultimi anni il partito non ha fatto altro che tentare di liberarsi da quelle oscure connessioni con la destra più estrema che molti denunciano e spaccarsi lungo la linea che separa i suoi membri più radicali da quelli più liberali.
Di Lüth avevamo peraltro già parlato nel 2019, quando un famoso ristorante di Berlino si rifiutò di accettare una prenotazione della dirigenza di Afd come segno di distanza delle idee del partito. In quella circostanza Christian Lüth aveva commentato la cosa su Twitter, definendo il rifiuto della prenotazione “antidemocratico e stupido”.
A distanza di un anno il Twitter dell’ex portavoce tace.