La mia quarantena, #WirBleibenZuhause: Elettra De Salvo
Come trascorro la quarantena, #WirBleibenZuhause: Elettra De Salvo, attrice regista, coach e consigliere Comites Berlino
a cura di Gabriella Di Cagno
Abbiamo intervistato alcuni italiani a Berlino, creativi e professionisti, chiedendo loro di rispondere brevemente a poche domande standard. Le risposte ci restituiscono la “fotografia” di una comunità che sta mostrando il volto migliore della socialità digitale e delle proprie risorse intellettuali. Speriamo che i lettori trovino nuovi spunti e che vogliano partecipare a questo dialogo con commenti sulla propria esperienza personale in tempi di pandemia CoronaVirus.
Elettra De Salvo (Link)
Nata a Roma nel 1954
a Berlino dal 1992
Attività: attrice regista coach/consigliere Comites Berlino
Leggi anche:
Elettra De Salvo: “Viva l’italianizzazione di Berlino”
Come trascorri il tuo tempo quotidiano in quarantena?
Non trascorro il tempo, fortunatamente il tempo “trascorre” me, arrivo alla fine della giornata e mi accorgo di aver concluso la metà di quello che mi ero prefissa di fare. Ma è una condizione piacevole, perché vengono meno le scadenze urgenti e improrogabili. Rimando al giorno dopo con una tranquillità che non conoscevo prima.
Quali nuove abitudini ha portato con sé questa quarantena?
Si è creata una distanza fisica nuova tra il mio corpo e le persone e le cose. Inoltre si interpongono quasi sempre dei guanti di gomma tra me e il mondo. Ma ho scoperto, insomma mi illudo, che attraverso “Zoom”, anche lo schermo ha imparato ad emettere e trasmettere serotonina, dopamina, ossitocina e persino feromoni. Mi accontento di sentire le persone vicine in questa modalità e mi sembra persino una grande abbondanza.
A quale delle tue abitudini non hai rinunciato?
Non ho mai smesso di mettermi il rossetto anche se resto in casa, mi guardo allo specchio e mi sorrido.
Quali riflessioni, e/o suggestioni per la tua attività, ti ha ispirato questa situazione?
Spero che il mondo, almeno una parte del mondo, o perlomeno alcuni di noi, si possa mantenere la qualità di questo tempo sospeso. Sto godendo molto della decelerazione globale, anche se coatta, spero che non si torni allo spasmodico fare e disfare umano, alla parossistica corsa “per continuare poi che cosa”, fa cantare Lucio Dalla a Ayrton Senna che con la sua morte vorrebbe avere ”il potere di far tornare indietro il mondo”. Se questa pandemia avesse la stessa forza, sarebbe, nonostante le gravi perdite umane e il grande dolore, una benedizione.