5 film spagnoli per affrontare la quarantena: 4 novità e un classico

film spagnoli
film spagnoli

Dov’è la tua casa (in spagnolo: Hogar).
Thriller psicologico ma anche viaggio nella mente di un uomo che supera il confine tra la normalità e il baratro.

Trama: un pubblicitario di mezza età, recentemente licenziato, si scontra con la decadenza del suo status ed è costretto ad abbandonare il lussuoso appartamento in cui viveva per trasferirsi con moglie e figlio in un quartiere popolare di Barcellona. A quel punto sviluppa un’ossessione morbosa verso il nuovo inquilino del suo vecchio appartamento. L’ossessione, ovviamente, degenera.

Uscito nel 2020, è diretto da David e Àlex Pastor, e interpretato, tra gli altri, da Javier Gutiérrez, Mario Casas e Bruna Cusí.
Disponibile su Netflix.

Citazione ad hoc: Quando guardi nell’abisso l’abisso guarda in te (Nietzsche)

Il buco (in spagnolo El hoyo).
Distopia feroce ma anche perfetta metafora delle feroci disuguaglianze del mondo.

Trama: Per amor di conoscenza, un uomo sceglie di entrare in una struttura chiamata “il buco” o “la fossa”, un’alternativa al carcere strutturata in modo verticale su centinaia di piani. Al centro di ogni piano c’è un buco attraverso il quale, ogni giorno, passa una tavola imbandita che si ferma per due minuti ad ogni piano e poi scende. I reclusi dei piani alti riescono a mangiare bene, quelli dei piani intermedi mangiano gli avanzi, quelli dei piani inferiori non mangiano niente e scelgono soluzioni alternative e degenerate. Riuscirà il protagonista a portare all’interno della struttura un’autodisciplina solidale basata sull’equa distribuzione del cibo?

Uscito nel 2019, è diretto da Galder Gaztelu-Urrutia e interpretato da Iván Massagué, Antonia San Juan, Zorion Eguileor, Emilio Buale Coka e Alexandra Masangkay.
Disponibile su Netflix.

Citazione ad hoc: Lupus est homo homini (Plauto)

Toc Toc. Commedia tratta dall’omonimo lavoro teatrale di Laurent Baffie. L’adattamento cinematografico è stato curato da Vicente Villanueva.

Trama: sei persone affette da varie forme di disturbo ossessivo-compulsivo (definito in spagnolo, per l’appunto, “toc”), si ritrovano nella sala d’aspetto di un famoso psicologo, che ha l’abitudine di ricevere i pazienti gratis, ma un’unica volta.

Mentre il terapeuta ritarda, perché bloccato da un disguido aereo, i sei pazienti cominciano a conoscersi e a parlare dei loro problemi. Ma scoprono anche che hanno tutti appuntamento, stranamente, alla stessa ora. La segretaria parla di errore informatico nella programmazione degli appuntamenti, ma sarà vero?

Uscito nel 2017, è interpretato, tra gli altri, da Paco León, Alexandra Jiménez e da una grandissima Rossy de Palma, che qui potete vedere in una clip del film.
Disponibile su Netflix.

Citazione ad hoc: Potremmo azzardarci ad affermare che l’isteria è la caricatura di una creazione artistica, che la nevrosi ossessiva è la caricatura di una religione, che il delirio paranoico è la caricatura di un sistema filosofico (Sigmund Freud)

Il bar (in spagnolo El bar).
Genere indefinibile, distopia, thriller, commedia, fate voi.

Trama: è una bella mattina e al centro di Madrid una serie di persone si trovano all’interno di un bar. A un certo punto un uomo esce e viene colpito alla testa da un colpo di arma da fuoco, restando a terra senza soccorsi. Ma il peggio non è ancora arrivato. Gli avventori rimasti, infatti, scoprono che nessuno di loro può più uscire senza subire lo stesso destino. Sono costretti a restare nel bar. Ma perché?

Uscito nel 2017, è diretto da Álex de la Iglesia e interpretato, tra gli altri, da Blanca Suárez, Mario Casas, Carmen Machi e Terele Pávez.
Disponibile su Netflix.

Citazione ad hoc: Nulla vi apparteneva, se non quei pochi centimetri cubi che avevate dentro il cranio (George Orwell)

L’angelo sterminatore (in spagnolo El ángel exterminador).
Un film di introspezione psicologica, dal respiro onirico e non privo di un elemento di critica sociale. Per alcuni aspetti anticipa “Il bar”, anche se ha un impianto totalmente diverso.

Trama: una famiglia dell’alta borghesia invita alcuni ospiti per cena. La servitù se ne va, a parte il maggiordomo. Ben presto cominciano ad accadere fatti insoliti, che culminano con qualcosa di assolutamente incomprensibile: dopo la cena nessuno riesce più a uscire nonostante non vi sia alcun impedimento concreto. Gli ospiti sembrano trattenuti da una forza invisibile. Presto comincia l’escalation delle frustrazioni e dei litigi.

Uscito nel 1962, è diretto da Luis Buñuel.
Un classico.

Citazione ad hoc: Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il principio e la fine (Apocalisse di Giovanni)

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