Ecco perché Tesla ha scelto Berlino per la sua gigafactory

di Simone Catania, redattore news.srl

La notizia rimbalza da giorni: Tesla, azienda americana specializzata in auto elettriche, costruirà la sua quarta gigafactory alle porte di Berlino vicino al nuovo aeroporto BER. L’annuncio è arrivato a sorpresa direttamente dal capo dell’azienda Elon Musk presente martedì 12 novembre alla serata di premiazione del “Volante d’Oro“, uno dei riconoscimenti più famosi in Germania per i nuovi modelli d’auto. L’azienda statunitense ha intenzione di investire 4 miliardi di euro nell’impianto impegnato in un primo momento nella costruzione del modello Y, un SUV compatto, nonché di batterie e unità tecniche per le sue auto elettriche.

Una scossa nella capitale e al settore automobilistico tedesco

Tesla ha scelto Berlino e non le capofila del settore automobilistico tedesco Bassa Sassonia, Baden-Württemberg e Baviera. “La Germania costruisce automobili fantastiche” è stato il commento di Elon Musk sulla sua decisione di ubicare lo stabilimento nel Paese in cui producono famose case automobilistiche quali Audi, Mercedes, Volkswagen, BMW, Opel, Porsche, Smart e Maybach. Sembra che Tesla era da tempo alla ricerca di una location proprio in Europa per la produzione di automobili elettriche e batterie. Sebbene anche altri Paesi abbiano naturalmente dimostrato il loro interesse, Musk aveva già affermato, ancora prima della sua comunicazione ufficiale, che la Germania aveva delle buone probabilità. Le discussioni inizialmente erano orientate però su altri Bundesländer, Saarland e Bassa Sassonia. L’annuncio di Elon Musk, presente a Berlino per un premio automobilistico, ha così lasciato tutti a bocca aperta, nel bene e nel male.

La quarta gigafactory Tesla sorgerà alle porte di Berlino

Dopo Nevada, New York e Shanghai apre i battenti in Brandeburgo al confine con Berlino la quarta gigafactory. Questo è il nome che Musk ha dato agli stabilimenti Tesla dove viene prodotto il cuore pulsante di un’auto elettrica: la batteria. Il nome gigafactory è stato composto da “gigawatt/ora“, l’unità di misura delle batterie prodotte per i veicoli elettrici, e la parola inglese “factory” per fabbrica. I lavori per costruire l’impianto dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020, creando più di 3.000 posti di lavoro. L’avvio della produzione invece è previsto alla fine del 2021. Le prime stime vedono nell’impianto la possibilità di dare lavoro a 6.000-8.000 dipendenti. Secondo quanto dichiarato dalla senatrice Ramona Pop (Grüne) a rbb Inforadio, a Berlino potrebbero crearsi anche ulteriori posti di lavoro, dal momento che Tesla non è solo una casa produttrice, ma è attiva anche nei settori software, innovazione e ricerca. “In questo, Berlino è la città giusta” ha commentato la senatrice dei Verdi. Secondo dichiarazioni della stessa casa automobilistica, nell’impianto tedesco di Grünheide verranno prodotti 150.000 veicoli elettrici all’anno. In programma c’è la produzione di batterie, unità tecniche, nonché la produzione completa del modello Tesla 3 destinato al mercato europeo, e del modello Y, un nuovo SUV compatto.

Perché Tesla ha scelto Berlino per la sua gigafactory?

L’impianto industriale in cui sorgerà la gigafactory Tesla comprenderà 300 ettari e si troverà a Grünheide, comune del Brandeburgo nel distretto Oder-Spree, a sud-est di Berlino, non lontano dal nuovo aeroporto BER e a ridosso della A10. L’area era un tempo in corsa per un impianto BMW, poi costruito a Lipsia. “Abbiamo le materie prime del futuro, in Brandeburgo abbiamo energie rinnovabili” ha commentato il presidente del Consiglio dei ministri del Brandeburgo Dietmar Woidke (SPD). Nonostante non si possa non condividere che le energie rinnovabili siano il futuro e un elemento a cui Tesla punta e dà molta importanza con vari progetti destinati alla sostenibilità, la motivazione che la scelta sia ricaduta su Grünheide per le sue risorse rinnovabili non convince del tutto, dal momento che nel settore delle rinnovabili in Germania esistono esempi molto più virtuosi. Ciò che sembrerebbe aver fatto la differenza nella scelta della capitale tedesca è da ricercare nel “fattore umano” che rende Berlino una città attraente per una multinazionale che investe in innovazione. Tesla è un’azienda internazionale alla ricerca di dipendenti altamente qualificati da tutto il mondo disposti a un ricollocamento. Per l’azienda sarà quindi molto più semplice convincere manager d’alto livello a trasferirsi alle porte di Berlino, piuttosto che in una cittadina bavarese o tra le campagne della Bassa Sassonia. Berlino, inoltre, è una città in crescita, con un’economia fiorente che dà accesso a una pool di esperti informatici e ricercatori già in loco. Allo stesso tempo offre manodopera poco qualificata: a confronto di altri Bundes, la disoccupazione nella capitale rimane piuttosto alta (7,8%, ottobre 2019). In questo contesto anche la vicinanza con la Polonia, il cui confine è a soli 85-90 chilometri, potrebbe essere stato uno dei fattori decisionali. La scelta di ubicare la gigafactory a Berlino ha anche un forte potere simbolico. Il target delle auto Tesla è potenzialmente lo stesso delle case automobilistiche premium tedesche, le quali si stanno preparando a presentare una vasta gamma di automobili elettriche, dirette concorrenti dei modelli dell’azienda di Elon Musk.

Berlino capitale dell’innovazione nella mobilità

A Berlino Mercedes produce parti delle sue automobili a Marienfelde, BMW realizza ricambi in un’officina a Spandau e sparse nella regione ci sono diverse ditte fornitrici. Si tratta di piccoli siti che di certo non creano un cluster industriale, presente invece in altre regioni. La capitale tedesca invece viene scelta dai produttori tedeschi e non solo come sede centrale di uffici dediti all’innovazione e alla ricerca, nonché come modello di Smart city in cui lanciare prodotti e servizi innovativi nel campo della mobilità. Un esempio sono BMW e Daimler con le aziende Free Now (MyTaxi) e Share Now (Car2Go e Drive Now) che offrono car sharing anche con auto elettriche, l’azienda Here in comproprietà tra Audi, BMW e Daimler che realizza mappe per il settore automobilistico, o ancora aziende come Uber, Lidl e tantissime startup come Emmy, Coup, Tier, Lime, Donkey Republic, Nextbike, Mobike e altre che hanno lanciato un servizio di sharing di bici, monopattini e motorini elettrici creando un’offerta vastissima di mobilità alternativa. Ciò rende la regione Berlino-Brandeburgo il più grande laboratorio dedito alla mobilità elettrica in Germania con oltre 4.500 veicoli elettrici e 100.000 bici elettriche in circolazione. Per Peter Altmaier (CDU), ministro federale dell’economia, la scelta di Tesla di ubicare lo stabilimento nel Paese, è “un ulteriore prova dell’attrattiva della Germania nel settore automobilistico“. Con previsioni che parlano di 6,3 milioni di automobili prodotte nel 2019 (fonte: statista), la Germania è il terzo paese al mondo per produzione domestica dopo Cina e Giappone.